L’estate dei senza dimora

 L’estate  dei senza dimora  ODS-002
03 settembre 2022

Estate tempo vacante. Di giochi e passatempo, mare e montagna, i tuffi tra le onde o le passeggiate in quota.

Estate tempo torrido, dove il cibo diventa immangiabile in pochissimo tempo, dove l’acqua si fa calda bollente nel giro di qualche minuto e non si può più bere.

La nostra estate e la loro estate.

Il nostro vivere. E il loro.

Perché sempre da questo nodo dobbiamo partire, da questa immaginaria linea di confine.

Linea di confine che, d’estate, si fa ancora più invivibile, perché Roma in tanti luoghi affonda nell’immondizia, perché un uomo, o una donna, un senzacasa che non ha modo di lavarsi regolarmente, porta sulla pelle il caldo infernale di questi giorni e il distacco tra la sua vita di stenti e la nostra di comodità, la senti con il naso, ti entra dentro e ti vorrebbe spingere via.

Invece c’è chi andava abbracciando i lebbrosi. Scempia visione dell’umano divorato dalla malattia. Ma pur sempre uomo. Pur sempre, fraternamente, da abbracciare.

Trovare nella calura, nella fatica di stare, quel seme d’umano che ci riporta agli altri, quindi a noi. Intanto, per cominciare, basta un sorriso. Malgrado il caldo.

di Daniele Mencarelli