La città abruzzese nelle canzoni di Mario Castelnuovo

La principessa delle vertigini

 La principessa  delle vertigini   QUO-195
27 agosto 2022
Il fraseggio degli archi è allegro, ha l’energia e la freschezza di una sorgente, rimbalza sulle note in controtempo. Inaspettatamente, non è una lamentazione triste, e nemmeno malinconica, Io mi ricordo l’Aquila di Mario Castelnuovo, anche se la protagonista è una città duramente ferita, ma assomiglia a una rincorsa di bambini che giocano, saltando di stupore in stupore, di scoperta in scoperta. Ha l’allegria di una marcetta militare suonata per scherzo, di un minuetto improvvisato sull’orlo di un dirupo. Uno sberleffo alla morte, messo in musica; ecco a cosa assomiglia di più. «Io mi ricordo l’Aquila/ a una curva verso sera/ e la corriera se ne andava via/ e noialtri tra le nuvole — canta Castelnuovo — Vola vola, sei nebbia, o sei miraggio /Collemaggio stasera somiglia a un’isola /vola vola lo ...

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