Rivoluzione verde
Diciassette elementi chimici che aprono scenari nuovi ma incerti

Tante domande
ancora poche risposte

A wind turbine is seen next to electricity pylons near Dorenaz, western Switzerland on August 23, ...
26 agosto 2022
Secondo uno studio dell’università di Harvard, la lavorazione di una tonnellata di terre rare può produrre fino a duemila tonnellate di rifiuti tossici. Eppure, cerio, praseodimio, olmio e neodimio, insieme a tutti quei diciassette elementi chimici della tavola periodica noti come terre rare, sono indispensabili per realizzare i motori elettrici usati nelle automobili elettriche, la fibra ottica o i rivestimenti delle turbine eoliche. Difficili non da trovare ma da estrarre, contenenti proprietà nucleari, metallurgiche o chimiche, i rare-earth elements ricoprono un ruolo fondamentale. Per l’automotive, con catalizzatori, batterie ricaricabili per macchine ibride, schermi al led, magneti, vetri, ma anche lavorazione del petrolio. Poi l’elettronica, con televisori, smartphone, fibra ottica, stampanti, laser, ...

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