A sei mesi dall’inizio dei combattimenti il Papa torna a denunciare l’orrore del conflitto in Ucraina
e invoca passi concreti di pace

Gli innocenti pagano
la pazzia della guerra

 Gli innocenti pagano la pazzia della guerra  QUO-192
24 agosto 2022

Un nuovo accorato appello per porre fine all’«orrore della guerra» è stato lanciato dal Pontefice al termine dell’udienza generale. Prima di salutare i gruppi di lingua italiana Francesco è tornato a chiedere iniziative concrete di pace tra Ucraina e Russia, affidando le due nazioni al Cuore Immacolato di Maria: «Lei, come Madre — è stata la sua preghiera — volga lo sguardo su questi due Paesi amati e ci porti la pace». L’udienza, come di consueto, si è conclusa con il canto del Pater Noster e la benedizione apostolica.

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese presenti a questa udienza, in particolare i pellegrini provenienti dalla Francia e dal Libano, nonché i pellegrini del Burkina Faso che stanno visitando i santuari d’Italia.

Domani festeggeremo San Luigi, re di Francia, modello di marito, di padre e di politico: il suo esempio sostenga la vostra testimonianza cristiana.

Dio vi benedica tutti!

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Malta, Singapore e Stati Uniti d’America. Su voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Il Signore vi benedica!

Saluto cordialmente i fratelli e le sorelle di lingua tedesca. In queste settimane d’estate tante persone sono partite per diverse destinazioni di vacanza. Non dimentichiamo — di fronte ai molti obiettivi che perseguiamo nella vita — la grande meta, la destinazione finale della nostra esistenza: l’unità e la comunione con Dio. A tutti voi la mia benedizione!

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos al Señor que, en el camino de esta vida terrena, sepamos sembrar con gestos de amor y ternura lo que cosecharemos en el Reino de los cielos. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

Saluto cordialmente i fedeli di lingua portoghese, in particolare i pellegrini della Diocesi di Porto e i membri della Comunità Amici di Gesù, di Ipatinga. Fratelli e sorelle, l’esempio di San Bartolomeo Apostolo, che oggi celebriamo, rafforzi in voi l’impegno di portare il Vangelo a tutti. Dio vi benedica!

Saluto i fedeli di lingua araba. La sapienza della vecchiaia è il luogo della nostra gestazione, che illumina la vita dei bambini, dei giovani, degli adulti, dell’intera comunità, e l’intera nostra vita appare come un seme che dovrà essere sotterrato perché nasca il suo fiore e il suo frutto, dunque, vi dico, cari fratelli e sorelle, specialmente voi anziani, il meglio della vita è ancora tutto da vedere. Il Signore vi benedica e vi protegga sempre da ogni male!

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi, in particolare i bambini e ragazzi che si preparano all’inizio dell’anno scolastico. Molti di loro potranno studiare grazie agli “Zaini pieni di sorrisi” ricevuti da Caritas Polonia, che andranno anche ai rifugiati provenienti dall’Ucraina. Continuate a condividere con chi ha bisogno, testimoniando la solidarietà. Vi benedico di cuore.

Rinnovo l’invito a implorare dal Signore la pace per l’amato popolo ucraino che da sei mesi — oggi — patisce l’orrore della guerra. Auspico che si intraprendano passi concreti per mettere fine alla guerra e scongiurare il rischio di un disastro nucleare a Zaporizhzhia. Porto nel cuore i prigionieri, soprattutto quelli che si trovano in condizioni fragili, e chiedo alle autorità responsabili di adoperarsi per la loro liberazione. Penso ai bambini, tanti morti, poi tanti rifugiati — qui in Italia ce ne sono tanti — tanti feriti, tanti bambini ucraini e bambini russi che sono diventati orfani e l’orfanità non ha nazionalità, hanno perso il papà o la mamma, siano russi siano ucraini. Penso a tanta crudeltà, a tanti innocenti che stanno pagando la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra è una pazzia e nessuno in guerra può dire: “No, io non sono pazzo”. La pazzia della guerra. Penso a quella povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti! Pensiamo a questa realtà e diciamoci l’un l’altro: la guerra è una pazzia. E coloro che guadagnano con la guerra e con il commercio delle armi sono dei delinquenti che ammazzano l’umanità. E noi pensiamo ad altri Paesi che sono in guerra da tempo: più di 10 anni la Siria, pensiamo la guerra nello Yemen, dove tanti bambini patiscono la fame, pensiamo ai Rohingya che girano il mondo per l’ingiustizia di essere cacciati dalla loro terra. Ma oggi in modo speciale, a sei mesi dall’inizio della guerra, pensiamo all’Ucraina e alla Russia, ambedue i Paesi ho consacrato all’Immacolato Cuore di Maria, che Lei, come Madre, volga lo sguardo su questi due Paesi amati: veda l’Ucraina, veda la Russia e ci porti la pace! Abbiamo bisogno di pace!

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le Suore di Carità di Santa Maria che stanno celebrando il loro Capitolo, i Seminaristi partecipanti ad un incontro estivo di formazione. Tutti incoraggio a vivere la propria vocazione come servizio umile e gioioso a Dio e ai fratelli.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli, che sono tanti. L’esempio dell’Apostolo San Bartolomeo, che ricordiamo oggi, vi aiuti a guardare con fiducia a Cristo, che è luce nelle difficoltà, sostegno nelle prove e guida in ogni momento della vita.

A tutti voi la mia benedizione.