Intervista al segretario generale della Lega musulmana mondiale

Amici nella diversità

 Amici nella diversità  QUO-189
20 agosto 2022

È la sua terza partecipazione al Meeting e la familiarità con cui ci parla del suo intervento rivela che a Rimini ha davvero trovato un’amicizia concreta basata sull’ascolto e sul rispetto delle differenze: «La conferenza — spiega il segretario generale della Lega musulmana mondiale, Muhammad bin Abdul Karim Al-Issa — si concentrerà sul libro di don Giussani Il senso religioso. Parlerò di questo testo molto importante, che dà ispirazione e dove Giussani è riuscito a mettere insieme fede e ragione. Devo la mia conoscenza della comunità cristiana che si riunisce a Rimini agli incontri con alcuni intellettuali qui in Italia ma soprattutto all’amicizia con il cardinale Tauran. Abbiamo molte cose in comune: i valori della misericordia, della tolleranza, il rispetto degli altri e la volontà di costruire ponti. Sono valori importantissimi. Noi tutti crediamo nella coalizione delle civiltà. Siamo contrari a qualsiasi metodo di odio e vogliamo rafforzare l’amicizia tra i popoli e le comunità».

Coinvolgere i giovani e non solo su questi temi appare oggi quanto mai urgente: «Lo è e stiamo pensando di portare l’esperienza di Rimini a Riyadh dove potremmo fare una cosa simile al Meeting». Per Al-Issa esiste un’emergenza educativa, come lo stesso don Giussani aveva rilevato. E su come rispondere al problema non ha dubbi: «Possiamo farlo attraverso due cose: la famiglia e l’educazione. La famiglia è fonte d’ispirazione in primo luogo per i bambini, ma anche per i giovani. L’educazione ha bisogno di scuole che abbiano programmi di studio che lavorino sulla formazione degli studenti in modo corretto e di insegnanti capaci. I programmi devono prevedere uno scambio, un dialogo reciproco tra docenti e studenti, per formare la mentalità dei bambini. Sono importanti inoltre gli scambi di visite tra studenti di diverse culture così che si possano conoscere nelle loro realtà. E anche far raccontare ai bambini davanti ai mass media come queste esperienze sono state utili. Dobbiamo fare delle valutazioni — sottolinea — su quanto siano importanti ed efficaci tali programmi per la formazione dei ragazzi a scuola. Sono convinto che la materia più importante sia il pensiero critico».

Anche su questo la Lega musulmana mondiale è impegnata a lavorare: «Noi come organizzazione internazionale non governativa diamo i nostri suggerimenti e promuoviamo delle iniziative, riuniamo i giovani in convegni con intellettuali e scienziati. Le università, le scuole, non sono sotto la nostra autorità, ma diamo consigli e da sempre lavoriamo anche per la pace che si costruisce con l’educazione e la conoscenza reciproca». A maggio, nella capitale dell’Arabia Saudita, si è tenuto il primo Forum sui valori comuni tra i fedeli delle religioni. Tra i partecipanti, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il patriarca ecumenico Bartolomeo, il rabbino di Roma, Riccardo Di Segni, e quello di Firenze, Joseph Levi, l’arcivescovo Ivan Zoria, della Chiesa ortodossa ucraina. Il Forum si è concluso con una Dichiarazione sui valori umani comuni. «Ho voluto fortemente questo Forum che ha messo insieme tanti leader religiosi di paesi diversi e che per la prima volta si è tenuto a Riyadh. Il regno dell’Arabia Saudita rappresenta la terra più sacra per tutti i musulmani e questo porta già dentro di sé messaggi fortissimi per tutto il mondo islamico. Tra i più importanti, proprio il rafforzamento dell’amicizia umana. Accettare gli altri è una cosa naturale che esiste fin dall’inizio dell’umanità. La gente, i popoli possono essere diversi, ma possono anche volersi bene, rispettarsi e collaborare gli uni con gli altri. Le divergenze non significano allontanamento. Nella dichiarazione finale sui valori umani comuni sono fissati anche degli obiettivi precisi come quello di istituire un Forum internazionale diplomatico per la pace: siamo già al lavoro per realizzarlo. La diplomazia religiosa è molto importante, soprattutto per rafforzare la pace e l’armonia. Le religioni rimarranno sempre una fonte di forza. La dichiarazione ha raccomandato inoltre di realizzare la prima enciclopedia mondiale dei valori umani comuni tra le religioni e ha chiesto all’Onu di dedicare un giorno internazionale al tema. In sintesi possiamo dire che il Forum ha fissato il principio del rispetto di tutte le religioni, i pensieri, le idee, le etnie. A proposito delle divergenze, queste devono essere un punto di forza: facciamo alleanze, collaboriamo, vogliamoci bene, lavoriamo sulle cose comuni, però ciascuno con la propria identità, la propria religione. Amici nella diversità».

La fratellanza è un tema molto importante per Al-Issa, soprattutto di fronte alle grandi sfide di oggi: «Come figli di Adamo siamo tutti fratelli, credenti e non credenti, perché abbiamo lo stesso padre e la stessa madre. Ma abbiamo anche la responsabilità di rendere concreta questa fratellanza che significa amore, rispetto, essere misericordiosi e anche tollerare l’altro. Allo stesso tempo dobbiamo essere consapevoli delle sfide che abbiamo davanti e che riguardano la fede e i valori. L’essere umano è libero di credere o meno, ma non deve mai mancare di rispetto, parlare male dei credenti e invitare all’odio contro di loro. E non sono valori positivi gli interessi economici, se sono a scapito della giustizia e della pace, come anche le rivalità politiche che presentano discorsi estremisti che mancano di rispetto agli altri per raccogliere consenso. Non parlo dei valori di una certa religione o di una certa cultura, parlo dei valori umani comuni. Per questo, ripeto, la famiglia e l’istruzione sono fattori importanti. Sono queste le sfide principali che abbiamo di fronte. Il mondo deve essere solidale, unito contro queste sfide. La famiglia, l’educazione, i leader religiosi, i mass media, i social, le organizzazioni delle Nazioni Unite, tutti, soprattutto queste ultime, hanno una responsabilità comune e collettiva, perché il mondo deve vivere in pace. E questa è la volontà di Dio».

Questo appello all’unità richiama la frase di Francesco «nessuno si salva da solo»: il Papa, afferma, «è una persona saggia e noi nel mondo islamico gli vogliamo molto bene».

Per la prima volta, a luglio, Al-Issa ha guidato il sermone del giorno di Arafat in occasione del pellegrinaggio alla Mecca: «Centinaia di milioni di musulmani in tutto il mondo hanno seguito il sermone nelle moschee e nelle loro abitazioni. Solo una delle piattaforme che lo ha trasmesso è stata seguita da 700 milioni di persone, anche non musulmane. Il discorso si è concentrato sulla fede, su come conservarla e rispettarla, sul rafforzamento del significato del senso dell’umanità e del voler bene a tutti».

Ai tanti musulmani che vivono in Italia e in Europa, il segretario generale della Lega mondiale rivolge alcune raccomandazioni: «Bisogna rispettare la Costituzione e le leggi dei paesi dove si vive, come anche la cultura di quella nazione. Rafforzare il dialogo e la comprensione con tutti e allontanarsi da qualsiasi tipo di scontro. Che ognuno lavori con fedeltà e sincerità, convinto che il rispetto della Costituzione della nazione in cui si vive non è contrario alla fede che porta».

di Rossella Fabiani


Al Meeting di Rimini

Il senso religioso: lo spazio di un incontro


Il senso religioso, titolo di uno dei più importanti libri di don Luigi Giussani, è il sentimento originale che alimenta il cuore di uomini e donne da sempre alla ricerca di un senso ultimo, di un Mistero che non rimanga più tale, ma che sia conoscibile nella vita di tutti i giorni. A parlarne e a confrontarsi con questo tema al Meeting di Rimini — domenica 21 agosto alle ore 19 — è il segretario generale della Lega musulmana mondiale, Muhammad bin Abdul Karim Al-Issa. Considerato voce di primo piano dell’islam moderato nonché figura chiave nella lotta per combattere l’ideologia estremista, Al-Issa, dal 2016 alla guida di questa organizzazione non governativa che ha sede a Mecca, promuove la convivenza e la cooperazione fra tutte le persone. Numerosi paesi e istituzioni hanno riconosciuto il suo impegno nella diffusione della tolleranza, del rispetto e della pace in tutto il mondo. Sulla scia del Documento sulla fratellanza umana firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal Grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, è stato fra gli artefici della “Carta di Makkah” siglata il 28 maggio dello stesso anno da 1200 teologi musulmani di 139 paesi. In questa intervista Al-Issa sottolinea quanto sia necessario evidenziare i valori comuni tra i fedeli delle religioni; e, sulle divergenze, esse vanno considerate come un punto di forza, afferma il leader musulmano: i credenti devono essere «amici nella diversità».