La storia di Mary-Joy che con l’ippoterapia aiuta bambini e giovani con bisogni educativi speciali

La suora che sussurra
ai cavalli

 La suora  che sussurra ai cavalli    QUO-175
02 agosto 2022

In tutto il mondo c’è forse una sola suora che quando si sveglia, ogni mattina, ha come primo compito, non proprio piacevole, quello di pulire le stalle. Senza eccezioni, anche il giorno di Natale. Ma questo non è il solo elemento sorprendente della variopinta vita di suor Mary-Joy. La religiosa è nata, agli inizi degli anni ’50, e cresciuta a Battle, nell’East Sussex, la verde Inghilterra, a circa 80 chilometri a sud est di Londra. Le sue infanzia ed adolescenza furono abbastanza ordinarie, nel senso che l’opzione di diventare un giorno una suora albergava nella sua mente al pari di quelle di diventare addestratrice di elefanti o campionessa olimpionica di lancio del martello.

Le sue esperienze scolastiche non furono brillanti essendo affetta dalla dislessia che, a quel tempo, non veniva riconosciuta come tale. Forse proprio per questo sviluppò piuttosto una bella attitudine “a fare cose” e a imparare “attraverso i cavalli”. Lavorando dunque nella fattoria di famiglia appresso ai quadrupedi imparò a comunicare in modo più fluente, ed intuì che questo era un metodo esportabile a tanti altri ragazzi con analoghe disabilità.

Mary divenne abbastanza famosa nel 1976, quando rispose, giovane venticinquenne, ad una richiesta di lavoro nel corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Divenne così la prima donna pompiere in tempo di pace di tutta Europa. Si trovò così a dividere la sua giornata tra la stalla e l’autopompa, sempre pronta a lasciare i suoi cavalli ogni volta che il suo cercapersone trillava l’allarme.

Nella fattoria intanto venivano sempre più numerosi ragazzi e ragazze con bisogni educativi speciali a cui insegnava a cavalcare e a prendersi cura dei cavalli. Alcuni venivano da condizioni sociali e familiari molto difficili, altri venivano da Londra, altri ancora si fermavano per il week end. Un mondo completamente nuovo per questi giovani, che scoprivano l’esistenza di una relazionalità con gli animali, non meno importante ed utile che quella con gli umani. Attraverso i cavalli e i ponies, Mary era in grado di offrire a questi ragazzi una nuova chance, un’altra opportunità. Questo insegnamento è stato, ed è tuttora, molto importante nella vita della religiosa.

«La mia vita era eccitante e piena di belle cose» dice Mary-Joy, ricordando gli anni trascorsi a lavorare come pompiera. Ma quel lavoro non era solo un’originale avventura. Trovarsi in più di un’occasione in situazioni di grave pericolo, che avrebbero messo a repentaglio anche la sua vita, andò formandole una più profonda consapevolezza sul senso della vita e sulle vie che le si presentavano per viverla appieno. Fu così che, attraverso quello esperienze, la sua fede e fiducia in Dio ebbero modo prima di affacciarsi e poi di svilupparsi, «non senza l’aiuto fondamentale della Grazia divina», aggiunge oggi.

Quasi naturalmente si trovò, otto anni più tardi, a decidere di lasciare i Vigili del fuoco per entrare come novizia tra le Suore del Bambino Gesù, una congregazione femminile fondata in Francia dal beato Nicolas Barré e oggi presente un po’ in tutto il mondo, che si occupa principalmente della formazione educativa dei giovani provenienti da condizioni di marginalità. Qualche tempo prima i suoi genitori contadini avevano lasciato questo mondo, affidandole il compito di provvedere comunque alla cura «di quei bellissimi animali che tanto avevano significato per lei e per tanti ragazzi».

Dopo il suo primo incarico in una scuola di Liverpool, col permesso delle sue superiori, Mary-Joy iniziò, con soli tre ponies, una vera e propria scuola di equitazione. In quel periodo la suora era impegnata a raccogliere fondi per un progetto caritativo della congregazione in Perú, ma furono le stesse suore peruviane a dirle «non distogliere risorse dalla tua bella e generosa iniziativa di ippoterapia per questi ragazzi sfortunati». Trovò un pezzo di terra abbandonato e, con il generoso aiuto economico di molti, riuscì a realizzare un vero centro ippico con qualche edificio, le stalle, i servizi, l’energia. Ma l’ingrediente principale — racconta — fu l’entusiasmo «il mio e di quanti avevano frequentato il centro e ne avevano compreso l’utilità sociale». E oggi, dopo oltre 30 anni, il Wormwood Scrubs Pony Centre continua a svolgere con successo il suo ruolo, ospitando decine di cavalli, ponies, asini, cani e gatti, ed alcuni dipendenti e volontari. Col tempo è stata realizzata anche una pista per cavalcare al coperto durante la stagione invernale.

Il Centro è ormai rinomato per studenti con bisogni educativi speciali, per giovani adulti con problemi mentali, o difficoltà di apprendimento. Anche persone mature con deficit cognitivi e disabilità fisiche beneficiano della ippoterapia. Suor Mary-Joy ha sviluppato nel corso degli anni specifici programmi di apprendimento, che sono rivolti non solo alla formazione educativa, ma soprattutto a quelle competenze di base che servono a condurre una buona vita. Così esistono corsi specifici di educazione ambientale, sicurezza dagli incendi, primo soccorso, cura degli animali e tra questi, ovviamente, cavalli e ponies in primis. Suor Mary-Joy (Ijs) ha ricevuto molti riconoscimenti per questa sua attività in favore dei disabili, compresa la British Empire Medal dalla Regina «per il suo lavoro in favore di bambini disabili o svantaggiati».

Si calcola che dalla intensa e generosa vita di questa suora abbiano tratto beneficio più di 11.000 persone, che negli anni hanno frequentato il Centro. «Se sei capace di sognare, la cosa che desideri accadrà», ci dice concludendo il nostro incontro. «Tutto quello che vedi non si sarebbe mai realizzato se lo avessi programmato. Ma io l’ho semplicemente sognato. E insegno a questi ragazzi che anche chi ha il peso di una disabilità, se sa sognare, può realizzare grandi cose».

di Bernadette Reis


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