Roland Barthes sugli «Esercizi spirituali» di sant’Ignazio di Loyola

La teatralità
delle cose invisibili

 La teatralità delle cose invisibili  QUO-173
30 luglio 2022
Un’impresa che solo un visionario come Roland Barthes poteva compiere, quella di associare tre nomi — quelli di Sade, Fourier e Loyola — in un unico testo; eppure in quelle tre biografie così diverse fra loro, il saggista francese riesce a scorgere un denominatore comune. «Da Sade a Fourier, a cadere è il sadismo; da Loyola a Sade, l’interlocuzione divina. Per il resto, stessa scrittura: stessa voluttà di classificazione, stessa furia di ritagliare (il corpo cristico, il corpo vittimale, l’animo umano), stessa ossessione numerativa (contare i peccati, i supplizi, le passioni e persino gli errori di calcolo), stessa pratica dell’immagine (dell’imitazione, del quadro, della seduta)». Interessante l’idea dell’immagine che Barthes affida a Loyola; un’idea che fa sì che il linguaggio degli Esercizi ...

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