Cartesio e il volo della mosca

 Cartesio e il volo della mosca  QUO-169
26 luglio 2022
Pascal soleva dire che i mali che affliggono la società scaturiscono dal fatto che l’uomo, essere inquieto e insofferente, non è capace di starsene tranquillo nella sua stanza, a pensare e a scrivere. Invece esce, va per le vie del mondo e combina guai. L’assunto pascaliano è corroborato da Cartesio, il quale — stando nella sua stanza — immerso nella meditazione, ha fondato la geometria analitica servendosi di un complice inedito, una mosca. Il filosofo e matematico francese, un bel giorno, mentre era sdraiato sul letto vide svolazzare una mosca all’incrocio degli angoli della finestra. In quel momento intuì che se avesse calcolato la distanza tra l’asse verticale e l’asse orizzontale della cornice, rispetto al volo irregolare della mosca, avrebbe potuto sapere esattamente, senza la minima approssimazione, dove ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati