Intesa sul grano
Ma la guerra non si ferma

TOPSHOT - A fragment of a rocket from a multiple rocket launcher is seen embedded in the ground on a ...
23 luglio 2022

Istanbul, 23. Si sblocca la crisi del grano fermo da mesi nei porti ucraini. Anche se separatamente, Ucraina e Russia hanno finalmente firmato ieri un’intesa a Istanbul, con la mediazione della Turchia e delle Nazioni Unite, per l’export di almeno 25 milioni di tonnellate del cereale. L’auspicio è che l’accordo scongiuri ulteriori conseguenze di una crisi alimentare globale che in alcune tra le aree più povere del mondo ha già fatto sentire pesantemente i suoi effetti, come in Nigeria, Somalia, Etiopia, Egitto e Yemen. E altri Paesi restano a rischio. I porti sotto il controllo di Kiev da cui partiranno le navi con il cereale che si muoveranno in corridoi sicuri sono quelli di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny , come ha spiegato il segretario generale dell’Onu, António Guterres. Il piano resterà valido 120 giorni e potrà essere rinnovato, se necessario, mentre il centro di coordinamento da istituire a Istanbul sarà composto da rappresentanti di Russia, Ucraina, Turchia e delle Nazioni Unite.

Salutata da Guterres come un «faro di speranza», l'intesa non si lega, però, ad accordi per il cessate il fuoco tra i due fronti, se non nelle zone dei porti menzionati nel testo. Il conflitto, purtroppo, prosegue con la sua dolorosa scia di morte e distruzione.