In una favela di Rio de Janeiro una scuola di danza gratuita per strappare i giovani alla strada

La speranza in punta di piedi

Students of the Ballet Manguinhos School practice dance movements after a photo session at the ...
16 luglio 2022

La memoria va subito a Billy Elliot, il film del 2000 diretto da Stephen Daldry, che racconta la storia di un ragazzino inglese dalle periferie londinesi alla Royal Ballet School. Ma questa volta non si tratta di una pellicola cinematografica, bensì della realtà. Una realtà difficile e amara come quella che si vive a Manguinho, una delle così dette “favelas” di Rio de Janeiro, in Brasile. Qui, narcotraffico e sparatorie sono all’ordine del giorno e il rumore delle violenze spesso supera e soffoca la melodia della danza. Ma proprio qui opera il Ballet Manguinhos, una scuola di ballo che offre gratuitamente i suoi corsi a 410 allievi, rappresentando una piccola oasi per chi cerca un’alternativa alla vita di strada, sognando il futuro. «La danza è mia seconda casa», dice infatti Vitoria Gomes de Carvalho, 16 anni.

Ora, però, il Ballet Manguinhos, è a rischio di chiusura: la sua fondatrice, Daiana Ferreira, è morta a gennaio 2021 di covid—19 e la crisi economica globale dovuta alla pandemia ha rallentato i finanziamenti, con il rischio che il sipario cali per sempre sugli allievi e sui loro progetti. Ma la scuola non si arrende e continua a sperare, in punta di piedi…

Tornano in mente le parole di Papa Francesco che il 25 luglio 2013 ha visitato la comunità di Varginha, proprio nel quartiere di Manguinhos: «A voi, cari giovani, ripeto: non scoraggiatevi mai, non perdete la fiducia, non lasciate che si spenga la speranza — ha detto il Pontefice —. Cercate voi per primi di portare il bene, di non abituarvi al male, ma di vincerlo con il bene». E magari anche, aggiungiamo noi, con il bello della danza. (isabella piro)