Haiti
Drammatica situazione a Port-au-Prince per le violenze tra gang, manifestazioni, carenza di carburante e fame

Il fuoco dell’insicurezza

Motorcycle drivers pass through a burning road block as anger mounted over fuel shortages that have ...
14 luglio 2022

Port-au-Prince , 14. Scontri tra bande armate, manifestanti in strada per protestare contro la mancanza di carburante, emergenza fame in peggioramento. Rischia di precipitare la situazione ad Haiti, dove nell’ultima settimana almeno 89 persone sono state uccise e altre 16 risultano disperse in scontri tra gang rivali nella capitale Port-au-Prince. Secondo la Rete nazionale per la difesa dei diritti umani, alcune delle vittime sarebbero state arse vive. Il bilancio delle violenze conta anche una settantina di feriti. Epicentro degli assalti delle bande è la baraccopoli di Cité Soleil, dov’è in atto uno scontro tra gruppi armati per il controllo delle zone interne. Gli scontri hanno intensificato i problemi legati alla carenza di carburante in tutto il Paese: le stazioni di servizio sono perlopiù chiuse a causa delle consegne interrotte proprio per la battaglia in corso, che ha costretto un importante terminal di carburante a fermare le operazioni. Ancora nelle ultime ore manifestanti sono scesi in piazza, con blocchi stradali e copertoni dati alle fiamme e spari in pieno centro a Port-au-Prince.

In questo clima di insicurezza, migliaia di persone rimangono intrappolate nelle loro case o in ripari di fortuna senza cibo, acqua e cure, come riporta Medici Senza Frontiere.

Soltanto martedì scorso il World Food Programme dell’Onu aveva lanciato l’allarme per un Paese in cui quasi metà della popolazione era già in condizione di insicurezza alimentare e dove si prevede che «aumenterà la fame», in un contesto segnato da crescita dell’inflazione, alti costi di cibo e carburante e deterioramento della sicurezza.