Presentato in Argentina «Diálogos Fraternos»

Cominciamo a dialogare

 Cominciamo a dialogare  QUO-159
14 luglio 2022

Pubblichiamo, in una traduzione dallo spagnolo, la prefazione scritta da Papa Francesco al libro Diálogos Fraternos — promosso e realizzato dalla Segreteria del Culto del ministero degli Affari esteri, del commercio internazionale e del culto della Nazione argentina — che viene presentato oggi, 14 luglio, nel Salón Libertador di Palazzo San Martín, a Buenos Aires.

Un appello a camminare insieme — a riflettere, sentire, lavorare, prendere la parola, trovare il nostro senso di appartenenza e la possibilità di trasformazione — è quello che troveremo nelle pagine che seguono, capaci di raccogliere e di dare voce all’esperienza degli interlocutori e dei loro popoli. Valorizzare l’esempio e l’esperienza di quanti dedicano il proprio tempo a servire gli altri ci incoraggia a ripensare il nostro stile di vita, le nostre relazioni, l’organizzazione delle nostre società e, soprattutto, il senso della nostra esistenza. Ma soprattutto ci consente di riscoprire l’importanza di sentirci invitati a far parte di questi dialoghi di amicizia sociale; perché la pandemia ci ha anche ricordato che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che nessuno si salva da solo. Nel dialogo con l’altro, qualunque sia la sua provenienza, potremo aprire finestre, recuperare orizzonti e trovare creativamente il modo migliore di vivere insieme.

Vivrà beato colui che ama l’altro «quando fosse lontano da lui, quanto se fosse accanto a lui», scriveva san Francesco di Assisi. Con questo spirito vi invito a entrare in dialogo con questi Diálogos Fraternos e a non aver paura di camminare insieme imparando e valorizzando, anche le nostre differenze. È mio desiderio che questo incontro ci permetta di sognare insieme l’amicizia sociale, la dignità dei nostri popoli e un mondo senza scarto, nel quale non manchino né la terra, né il tetto, né il pane e né il lavoro, e nel quale la speranza ci spinga a lavorare verso un orizzonte migliore. Lavorare per un mondo in cui la fratellanza si esprima non solo con parole piene di senso e di valore, ma anche e soprattutto in modo da tessere e forgiare storia. Vi invito a lasciare che questi Diálogos Fraternos echeggino nella nostra immaginazione con tanta forza da spingerci a volerli trasformare in azione.

Cominciamo a dialogare...


Molto più di un libro


Il libro Diálogos Fraternos, coordinato, ideato e realizzato dalla Segreteria del Culto del ministero degli Affari esteri, del commercio internazionale  e del culto della Nazione argentina, è molto più di un libro sul pensiero profondo di Papa Francesco. Si tratta di un’opera letteraria, voluta dal governo argentino, in un’edizione bilingue, con una prefazione scritta da Papa Francesco. 

La copertina contiene una fine illustrazione dell’artista argentino Alejandro Marmo. Gli editori hanno chiarito che con quell’immagine l’artista ha cercato di trasmettere un messaggio di speranza e di pace, motivato dalle idee di Papa Francesco, plasmate nella sua lettera enciclica Fratelli tutti. 

I mentori dell’opera hanno espresso la loro gratitudine e la loro riconoscenza agli autori che hanno contribuito a questa pubblicazione per il loro prezioso apporto, al fine di continuare a riflettere, ognuno dalla propria prospettiva, sulla fratellanza umana.

Tra i diciassette scrittori noti figura Abdelnaby Elhefnawy Sheij, del Centro islamico della Repubblica argentina, il quale ha dichiarato: «Il nostro dovere di credenti è di gettare ponti di comunicazione e di sradicare i malintesi mediante un sincero dialogo e una convivenza attiva. Non ci sarà pace nel mondo senza pace tra le religioni. E il modo migliore di stabilire la pace è attraverso la comprensione, la solidarietà e la fratellanza». 

Ha offerto il suo contributo anche l’argentino Adolfo Pérez Esquivel, premio Nobel per la pace 1980, che ha dichiarato: «Nonostante i mali che affliggono il pianeta, persistono la capacità e la speranza di trovare cammini per costruire un mondo più giusto e fraterno, la spiritualità e l’unità nella diversità delle religioni che cercano l’incontro nel dialogo». 

Da parte sua, Avram Noam Chomsky ha scritto al riguardo: «Per ognuna delle crisi che abbiamo di fronte esistono soluzioni. Soluzioni che sono fattibili, attentamente elaborate, che offrono la promessa di un mondo migliore. Non c’è alcun dubbio che l’intelligenza umana può ideare metodi efficaci per sviluppare una politica migliore che sia al servizio del bene comune e promuova gli ideali eloquentemente descritti nell’enciclica papale».

Indubbiamente rilevante è stata anche la prospettiva del vescovo Oscar Ojea, presidente della Conferenza episcopale argentina, che nel suo intervento ha affermato: «L’enciclica Fratelli tutti ci propone una fratellanza universale aperta a tutti per avviare un dialogo sociale che renda possibile l’intesa degli esseri umani per costruire un progetto comune di convivenza armoniosa che includa tutte le differenze e le diversità: religiose, culturali e sociali».

Tra i firmatari figurano anche rappresentanti religiosi e della cultura come Aram i, Béchara Boutros Raï, Leonardo Boff, Jacelyne Cesari, Miguel Ángel Morantinos Cuyaubé, Leymah Roberta Gbowee, Azza Karam, Fortunato Mallinacci, Giovanni Traettino, María-Noel Vaeza, Yitzhak Yosef  e Latifa Ibn Ziaten.

Inoltre, il fatto che la prefazione di questo libro sia stata scritta dallo stesso Papa Francesco lo rende ancora più significativo. 

Questo libro, come ha osservato l’ambasciatore Guillermo Oliveri, segretario del Culto della Nazione, è nato di fronte all’autenticità e all’attualità del messaggio di Papa Francesco, che ci ha interpellato dal più profondo, invitandoci a riscoprire il valore della fratellanza in un mondo in cui la pandemia ha evidenziato e aggravato le disuguaglianze economiche e sanitarie tra paesi poveri e paesi ricchi.

Il libro viene presentato in un evento che si tiene nel Salón Libertador del Palazzo San Martín. Vede la partecipazione del segretario del Culto della Nazione e ministro degli Affari esteri, del commercio internazionale e del culto, e di un nutrito gruppo di rappresentanti dei diversi culti del paese e di referenti della vita culturale argentina. 

di Marcelo Figueroa