Nell’intervista all’agenzia Reuters

La tolleranza zero contro
gli abusi è irreversibile

 La tolleranza zero contro gli abusi  è irreversibile  QUO-154
08 luglio 2022

Il Papa ha anche fiducia che le riforme finanziare eviteranno altri scandali


La lotta contro gli abusi nella Chiesa è iniziata lentamente ma oggi è una via irreversibile. Lo ha detto Papa Francesco nell’intervista con la Reuters: «La Chiesa ha cominciato tolleranza zero lentamente, ed è andata avanti. Su questo credo che sia irreversibile la direzione presa. È irreversibile. Oggi questo è un problema che non si discute».

Rispondendo a una domanda sulle resistenze che in alcuni casi si incontrano a livello locale nell’applicazione delle misure contro gli abusi, il Papa ha osservato: «C’è resistenza ma ogni volta c’è più coscienza che questa è la strada». Francesco ha ricordato la suddivisione del Dicastero per la Dottrina della Fede in due sezioni, dedicandone una ai processi sugli abusi e ha commentato: «Le cose stanno andando bene».

Il Pontefice ha quindi citato un recente incontro con dei visitatori che gli ricordavano come nel loro Paese circa il 46 per cento degli abusi avvenga nell’ambito familiare e ha osservato che «questo è terribile». Dopo aver rievocato ciò che dimostrano le statistiche, il Papa ha aggiunto: «Ma questo non giustifica nulla. Anche se ci fosse un solo caso, sarebbe vergognoso. E dobbiamo lottare per un solo caso. Questo non va, perché (l’abuso) è uccidere la persona che io devo salvare. Io come sacerdote devo aiutare a crescere e salvare questa gente. Se io abuso, li uccido. Questo è terribile».

«Tolleranza zero», ha concluso Francesco, elogiando il lavoro del cardinale arcivescovo di Boston e della Pontificia commissione per la tutela dei minori, di cui è presidente: «E qui, chapeau al cardinale O’Malley, che è un coraggioso, quest’uomo. Lui ha il coraggio da cappuccino, proprio, un grande uomo. E anche la commissione per la tutela dei minori, che sta lavorando bene, adesso con padre Small, che è un altro coraggioso, lui lavora bene. Io appoggio totalmente questo».

In merito a un’altra domanda dell’intervista condotta da Phil Pullella, Papa Francesco ha detto di credere che le riforme finanziarie eviteranno in futuro scandali come quelli saliti alla ribalta delle cronache negli ultimi anni e come quello della compravendita del palazzo londinese di Sloane Avenue ora al vaglio nel processo celebrato dal Tribunale vaticano.

Parlando del palazzo di Londra, il giornalista ha chiesto: «Lei crede che ci siano stati abbastanza cambiamenti per evitare che si ripetano simili scandali?». «Credo di sì», ha risposto il Pontefice, elencando subito dopo tutti i passi compiuti: «La creazione della Segreteria per l’economia con persone tecniche, che capiscono, che non cadono nelle mani dei “benefattori”, o degli amici che poi ti fanno scivolare, credo che questo nuovo dicastero, diciamo così, che ha nelle mani tutto il finanziamento, è una sicurezza sul serio nell’amministrazione. Perché prima l’amministrazione era molto disordinata».

Il Papa ha quindi fatto l’esempio di un capo sezione della Segreteria di Stato che doveva amministrare le finanze ma non essendo qualificato cercava, in buona fede, amici per dargli una mano. «Ma delle volte gli amici non erano la beata Imelda e così succedeva quello che è successo», ha commentato Francesco citando Imelda, una ragazza del xiv secolo che è esempio di purezza.

«(La colpa era) — ha detto ancora il Papa — l’irresponsabilità della struttura, in quel momento, che dava la responsabilità a una persona buona che era lì perché aveva il posto che aveva. E questo non sapeva (di cose finanziarie) e doveva chiedere l’aiuto fuori senza controlli sufficienti da dentro. Non era matura, l’amministrazione».

Francesco ha concluso ricordando che «quest’idea per la Segreteria per l’Economia è nata dal cardinal Pell. È stato lui il genio».