La vicinanza del Pontefice alla Repubblica Democratica del Congo e al Sud Sudan

La pace inizia spegnendo odio, avidità e rancore

 La pace inizia spegnendo odio, avidità e rancore  QUO-150
04 luglio 2022

«Disinnescare l’avidità, spegnere l’odio e il rancore, fuggire la corruzione, fuggire gli imbrogli e le furberie»: ecco da dove, secondo Papa Francesco, possono cominciare la pace e la riconciliazione nella Repubblica Democratica del Congo «tanto ferita e sfruttata». Lo ha sottolineato all’omelia della messa celebrata nella basilica Vaticana con la comunità congolese di Roma ieri mattina, 3 luglio, nel giorno in cui avrebbe dovuto presiedere l’Eucaristia a Kinshasa, nell’ambito del programmato viaggio in Africa — con tappa anche in Sud Sudan — rimandato a causa dei problemi al ginocchio. Scegliendo il rito zairese, l’unico inculturato della Chiesa latina, il Pontefice ha voluto unirsi spiritualmente «alle messe celebrate nel Paese secondo questa intenzione», pregando affinché nella nazione «i cristiani siano testimoni di pace, capaci di superare ogni sentimento di astio» e «di vendetta», così come «la tentazione che la riconciliazione non sia possibile» e «ogni attaccamento malsano al proprio gruppo che porta a disprezzare gli altri».

La riflessione del vescovo di Roma ha preso spunto dal Vangelo di Luca (10, 1-12.17-20) proposto dalla liturgia domenicale: l’episodio in cui Gesù invia i discepoli, “a due a due” in una missione che presenta tre caratteristiche: «l’equipaggiamento, il messaggio e lo stile». Tre sorprese, le ha definite Francesco, «che dicono a tutti i cristiani come vivere e come costruire un mondo di pace».

Nelle stesse ore il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin — da lui inviato a rappresentarlo in attesa di potervisi recare personalmente — presiedeva la “Celebrazione per la pace e la riconciliazione nella Repubblica Democratica del Congo” alla presenza di oltre centomila fedeli raccolti sulla grande spianata antistante il Palazzo del Parlamento nella capitale nazionale. Nel pomeriggio, in nunziatura, il porporato ha incontrato i poveri assistiti dalle congregazioni religiose; oggi il trasferimento a Juba, in Sud Sudan, per la seconda tappa del viaggio in Africa.

L'omelia del Papa