Messaggio di Francesco per rilanciare lo sport come strumento ed esperienza di pace

Athletica Vaticana
“ambasciatore del Papa”
ai Giochi del Mediterraneo

 Athletica Vaticana “ambasciatore del Papa”  ai Giochi del Mediterraneo   QUO-150
04 luglio 2022

«Ringrazio gli organizzatori dei Giochi del Mediterraneo per aver invitato una piccola delegazione di Athletica Vaticana, che fa da ambasciatore del Papa per questi giochi. Athletica Vaticana testimonia concretamente, sulle strade e in mezzo alla gente, il volto solidale dello sport, accogliendo al suo interno anche giovani migranti e persone con disabilità». Lo afferma Papa Francesco nel messaggio, con la sua firma autografa, in occasione dei Giochi del Mediterraneo, che si stanno svolgendo a Oran, in Algeria, con la partecipazione di 26 Paesi e con lo storico invito ad Athletica Vaticana, l’associazione sportiva della Santa Sede.

«I Giochi del Mediterraneo sono una testimonianza concreta di uno sport che fa da “ponte” tra religioni e culture diverse, un “ponte” oggi più che mai necessario, in un momento in cui il Mediterraneo diventa spesso un grande cimitero» scrive il Pontefice nel messaggio in francese, letto sabato sera, 2 luglio, durante la “Messa delle Nazioni” presieduta da monsignor Jean-Paul Vesco, arcivescovo di Algeri e amministratore apostolico di Oran, nel santuario di Notre-Dame de Santa Cruz.

«Mentre divampano ovunque guerre, violenze e ingiustizie, e il Mediterraneo si è trasformato in un cimitero, non possiamo guardare da un’altra parte» continua Francesco, sottolineando: «Lo sport autentico è fatto di gratuità, di onestà, di attenzione e rispetto per l’altro. Perciò, coltivando i valori umani, lo sport ci prepara a non cadere nella tragedia della guerra. Forse non fermeremo le guerre, ma insieme possiamo mostrare la possibilità di un’umanità più fraterna. Per diventare “fratelli tutti” lo sport, praticato insieme, può divenire anche uno strumento molto efficace».

«Mi unisco spiritualmente a voi, cari amici sportivi, e prego Dio che realizzi il vostro desiderio di dare il meglio di voi stessi» rilancia il Papa. «Saluto anche — aggiunge — la città» di Oran «e l’intero Mediterraneo, con tutti i popoli che si affacciano sulle sue coste e anche le tante persone che solcano le sue acque, per lavoro, per turismo o alla ricerca di una nuova terra di accoglienza».

Infine Francesco incoraggia le «care amiche» e i «cari amici sportivi» che prendono parte ai Giochi del Mediterraneo a vivere sempre «lo sport come un’esperienza di unità e di fraternità», esortandoli «a correre, insieme, la grande corsa della vita sotto lo sguardo materno di Notre-Dame de Santa Cruz».

Athletica Vaticana ha partecipato ai Giochi del Mediterraneo proprio con l’obiettivo di rilanciare l’impegno del Papa per ricostruire relazioni di pace e di fraternità tra popoli e culture diverse: una presenza significativa e simbolica, dopo quella ai Campionati dei Piccoli Stati d’Europa.

L’associazione sportiva vaticana è stata invitata a Oran dal Comitato organizzatore algerino con un gesto di fraternità sportiva di alto significato. In accordo con il presidente dei Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo, Davide Tizzano, che ha fortemente sostenuto la simbolica partecipazione della “squadra del Papa”.

La diciannovesima edizione dei Giochi del Mediterraneo sta coinvolgendo un totale di 3.390 atleti, in rappresentanza di Africa, Asia ed Europa: Albania, Algeria, Andorra, Bosnia ed Erzegovina, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Grecia, Italia, Kosovo, Libano, Libia, Macedonia del Nord, Malta, Marocco, Monaco, Montenegro, Portogallo, San Marino, Serbia, Siria, Slovenia, Spagna, Tunisia e Turchia.

Dal punto di vista sportivo, Sara Carnicelli — 27 anni, figlia di un dipendente vaticano — è arrivata nona nella mezza maratona (21 km 095 metri) per le strade di Oran, dopo il terzo posto sui 5000 metri ai Campionati dei diciotto Piccoli Stati d’Europa a Malta, lo scorso 11 giugno. La gara è stata fortemente condizionata dal caldo e da un percorso duro. Vittoria per l’italiana Giovanna Epis, davanti alle marocchine Hanane Qallouje e Rkia El Moukim.

Prima a Malta — dove ora, dal 1° al 10 luglio, c’è la squadra di cricket per una serie di partite e di incontri di testimonianza — e poi in Algeria in meno di un mese, dunque: con l’opportunità per Athletica Vaticana di attraversare il Mediterraneo con piccoli ma concreti gesti sportivi di pace e fraternità.