Parolin: onorato di portare
la vicinanza e l’affetto
del Papa in Congo
e Sud Sudan

 Parolin:  onorato di portare  la vicinanza  e l’affetto del Papa  in Congo  e Sud Sudan  QUO-148
01 luglio 2022

«È un viaggio importante, mi sento davvero onorato di poter andare sia nella Repubblica Democratica del Congo che in Sud Sudan e portare a quelle popolazioni l’affetto del Papa, insieme all’assicurazione che appena le condizioni lo permetteranno, soprattutto dal punto di vista della salute, sarà lui stesso a compiere questo viaggio». Il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, è nel gate dell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi in attesa di imbarcarsi per Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo che rappresenta la prima tappa del viaggio dell’1-8 luglio, che comprende pure la trasferta in Sud Sudan.

Valigia nera piena di fogli con discorsi e omelie, il cuore ricolmo di speranze per una missione delicata, il porporato farà visita ai due Paesi africani in rappresentanza del Papa che, lo scorso 11 giugno, ha comunicato l’impossibilità di compiere il suo 37.mo viaggio apostolico internazionale a causa dei problemi di salute legati alla gamba destra. Un dolore grande, come ha detto lo stesso Pontefice all’Angelus, per una visita desiderata da anni e che in Sud Sudan Francesco avrebbe compiuto con l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, e il moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, Ian Greenshields.

A queste popolazioni il Papa ha promesso che le incontrerà personalmente per «incoraggiarli ad andare avanti nella loro fede e testimonianza cristiana», dice Parolin ai media vaticani che lo accompagnano in questa trasferta di natura non diplomatica, nonostante siano previsti incontri con le autorità, ma principalmente pastorale.

«Lo scopo principale è quello di presiedere due messe che si terranno rispettivamente il 3 luglio a Kinshasa e il 7 a Juba. Attorno a questa attività principale, i nunzi hanno organizzato altri incontri approfittando della presenza del segretario di Stato in loco». Tra questi, sono previsti nel programma per il Sud Sudan due appuntamenti significativi nel campo sfollati a Bentiu e un centro per bambini disabili a Usratuna. «Andremo per manifestare la solidarietà del Papa nei confronti di queste persone che vivono in condizioni terribili, mi hanno detto che il campo è allagato da parecchio tempo... Ci sono diverse attività che riguardano varie categorie di persone ma sempre in quest’ottica di portare loro la presenza, l’affetto, la benedizione del Papa», sottolinea il Segretario di Stato.

E riferisce anche le parole condivise con Papa Francesco prima della partenza. «Mi ha detto che era molto contento che ci fosse questa possibilità che io andassi a rappresentarlo, sapendo che da parte della popolazione, dopo la prima delusione all’annuncio della sua impossibilità di viaggiare, era subentrata una grande attesa e non è mai mancata la preghiera intensa per la sua salute». «Il Papa — aggiunge il cardinale — mi ha confermato di essere portatore del suo affetto, del suo messaggio e del suo desiderio di recarsi personalmente come aveva inizialmente previsto».

Più nel dettaglio, secondo il programma diffuso oggi dalla Segreteria di Stato tramite l’account Twitter @TerzaLoggia, il cardinale domani, sabato 2 luglio, incontrerà il primo ministro congolese Jean-Michel Sama Lukande e parteciperà alla firma degli Accordi specifici della Cenco con il governo. Previsto l’incontro anche con il presidente della Repubblica, Félix Tshisekedi. Il 3 luglio il cardinale celebrerà la messa davanti alla sede del Parlamento, nello stesso luogo in cui era prevista la celebrazione del Papa. Poi incontrerà le Congregazioni religiose locali.

Il 4 luglio è previsto invece lo spostamento a Juba, in Sud Sudan. Nella capitale Parolin avrà un colloquio con il presidente della Repubblica, Salva Kiir Mayardit, e con il primo vice presidente, Riek Machar. Previsto anche l’incontro con i vescovi del Paese.

Il 5 luglio il Segretario di Stato si trasferirà tra gli sfollati del campo di Bentiu per i quali celebrerà una messa. Si terrà poi l’incontro con i rappresentanti dell’Onu e con il governatore. Il 7 luglio, Parolin celebrerà la messa nel John Garang Mausoleum Park. Benedirà anche la prima pietra della nuova nunziatura a Juba e incontrerà clero e religiosi. A conclusione del viaggio, la visita all’Università Cattolica e la succitata visita al Centro bambini disabili a Usratuna. L’8, nel pomeriggio, il rientro in Italia, previsto nella giornata del 9 luglio.

di Salvatore Cernuzio