Messaggio per il 75° anniversario di fondazione della Caritas spagnola

I poveri hanno dignità e diritti che vanno riconosciuti

 I poveri hanno dignità e diritti  che vanno riconosciuti  QUO-147
30 giugno 2022

«Settantacinque anni di amore per gli altri»: è il motto scelto dalla Caritas spagnola per riassumere la sua storia nel 75° della fondazione. Papa Francesco ha voluto ricordare l’anniversario e offrire nuovo slancio per il futuro, con un messaggio inviato al presidente Manuel Bretón Romero, datato mercoledì 15 giugno.

Facendo riferimento all’attività dell’organismo caritativo nel Paese iberico, il Pontefice ha sottolineato che si tratta di «un servizio che continua nel presente e che si apre al futuro con speranza»: un servizio svolto «sapendo vedere il volto di Cristo crocifisso in tante persone sofferenti, offrendo loro amicizia, aiuto e conforto».

Questo giubileo diventa così un’occasione propizia «per ringraziare il Signore per tutto l’amore che ci ha donato» e anche un momento opportuno «per discernere, con la guida dello Spirito Santo, i percorsi di questa nuova tappa».

A tal proposito, il Papa ha indicato tre caratteristiche che non possono mancare nell’itinerario futuro della Caritas, che è anzitutto il «cammino degli ultimi». Va infatti considerato che i poveri e gli esclusi sono «i destinatari privilegiati del Vangelo» e occupano «un posto preferenziale nel cuore di Dio», al punto che egli stesso «si è fatto povero» (cfr. 2 Cor 8, 9). Ma, ha messo in guardia il Pontefice, non si può aspettare che «vengano a bussare alla nostra porta; dobbiamo andare loro incontro, cercare il loro bene integrale e il loro pieno sviluppo, riconoscendo la loro dignità e i loro diritti».

Si tratta perciò anche — e questo è il secondo aspetto — di un «cammino di misericordia»; perché questo «è lo stile di Dio, che cerca e si avvicina ai più deboli per prendersene cura con compassione e tenerezza». Seguire questa strada, ha rimarcato Francesco, richiede «un atteggiamento di continua conversione e configurazione a Cristo, perché solo nella misura in cui facciamo nostri i suoi sentimenti e atteggiamenti la nostra carità sarà più attiva ed efficace».

Infine, è un «cammino di rinnovamento», perché le «nuove realtà di povertà richiedono di prenderci cura delle persone e della nostra casa comune», e di essere pronti a «percorrere i sentieri della cultura dell’incontro e della carità», collegando «il locale con il globale, lavorando a partire da chi ci è vicino, ma con un orizzonte universale» (cfr. Fratelli tutti, 142).

Da qui l’esortazione a «perseverare con gioia e determinazione nelle attività e nei progetti che portate avanti nelle diocesi spagnole» e che si estendono anche oltre i «confini territoriali, a favore di tanti fratelli e sorelle che hanno bisogno della nostra vicinanza, del nostro amore e della nostra solidarietà». Da ultimo Papa Francesco ha concluso il messaggio invocando la benedizione di Gesù e la protezione della Vergine Maria su tutti i membri della Caritas spagnola, presente con le sue attività in 70 diocesi del Paese e in più di 6000 parrocchie, ove prestano servizio 83.000 volontari con uno staff di circa 5.400 persone.