Il romanzo
«Ombra mai più» di Stefano Redaelli

Tenere insieme il «dentro»
e il «fuori»

 Tenere insieme il «dentro» e il «fuori»  QUO-135
14 giugno 2022

Il protagonista del precedente romanzo di Stefano Redaelli, Beati gli inquieti (2021), è uscito dalla Casa delle farfalle, ci è rimasto tre anni e dopo tanto tempo deve riabituarsi alla vita del mondo di “fuori”, quello della casa familiare dove i genitori sono sempre più vecchi e fragili, della strada, del bar, degli incontri quotidiani con i ragazzi del quartiere e la gente del paese.

In Ombra mai più (Castel di Sangro, Neo. Edizioni, 2022, pagine 216, euro 15), ritrova con gioia, protettivo e solido, il platano che fin da bambino era il suo amico muto e riprende confidenza con la sua ombra che lo accoglie durante le letture infinite, i pensieri, le riflessioni che nascono in lui ora, nel mondo di “fuori”. Incontra Rami, un ragazzo fragile e strafottente, alle prese con una tesina per gli esami di maturità e con lui nasce una comunicazione non facile anzitutto per una questione di linguaggio: Rami si esprime per slang, neologismi, termini estranei al linguaggio comune. Però finiscono per intendersi e comprendersi.

La frequentazione della Casa delle farfalle continua, sia pure a cadenze regolari. In qualche modo il protagonista riesce a tenere insieme il “dentro” e il “fuori”, e questo gli permette di continuare un dialogo con la psichiatra che lo ha seguito per anni e con Marta, Carlo, Simone, gli amici restati nella struttura con i quali condivide, come può, i sogni, le attese, i contorti circuiti della loro mente. Ora, però, è altro tempo, sente che deve farsi carico di sé nel mondo, deve uscire alla luce di una vita nuova che non gli consente di vivere all’ombra di quella fin lì trascorsa. È necessaria la ricerca di un lavoro, e a un certo punto forse un libraio intelligente e sensibile lo assumerà. Intanto preme prioritaria, terapeutica e urgente la scrittura. E, con questa, la ricerca di un editore capace di voler puntare sulle sue pagine.

Redaelli riprende e approfondisce in Ombra mai più i temi che aveva affrontato nel suo precedente lavoro. Torna a parlare della malattia mentale, dello stigma che la circonda ancora («È stato lì» è la frase con cui indicano il ragazzo protagonista quando passa per strada). Ma l’autore è attento a tutti coloro che, “dentro” o “fuori”, sono inquieti, irrisolti, deboli, in bilico tra normalità e caduta, tra equilibrio e fragilità mentale.

La scrittura procede per frasi brevi, talvolta apodittiche, talvolta ironiche, sempre calibrate. Come nel libro precedente Redaelli intreccia alla narrazione dei fatti acute e intense riflessioni che gli vengono da una sua personale cultura filosofica, teologica, letteraria. Questa è la cifra che lo contraddistingue.

di Giulia Alberico