Lo Ior chiude il bilancio 2021 con 18,1 milioni
di euro di utili netti

 Lo Ior chiude il bilancio 2021  con 18,1 milioni di euro di utili netti  QUO-129
07 giugno 2022

Per il decimo anno consecutivo, l’Istituto per le Opere di Religione (Ior) pubblica il rapporto annuale contenente il bilancio d’esercizio 2021, redatto conformemente ai principi contabili internazionali Ias-Ifrs.

Il bilancio ha ottenuto una relazione “senza rilievi” dalla società di revisione contabile Mazars Italia e il 26 aprile scorso è stato approvato all’unanimità dal Consiglio di sovrintendenza dell’Istituto e, come da Statuto, trasmesso alla Commissione cardinalizia. Quest’ultima presa conoscenza della solidità dei dati finanziari del bilancio e fatte salve le esigenze di patrimonializzazione dello Ior, ha deliberato con determinazione sulla devoluzione degli utili.

Nell’esercizio 2021 l’Istituto ha conseguito i seguenti risultati coerentemente con il piano strategico: 18,1 milioni di euro di utili netti; +15% di margine di interesse, + 22% di commissioni nette, + 4% di masse gestite; Tier 1 ratio pari al 38,54%; 59% cost/income ratio.

Gli utili sono in linea con le aspettative, con il nuovo modello di business Htcs (Held To Collect and Sell) adottato per gli investimenti e con il profilo di rischio prudente.

La crescita delle masse gestite riflette i buoni risultati delle gestioni patrimoniali per la clientela, ottenuti operando in coerenza e applicazione dei principi della Dottrina sociale della Chiesa, con il 70% delle linee di gestione sopra il benchmark a 5 anni.

Il cost/income ratio riflette un apprezzabile controllo dei costi a fronte della scelta dell’Istituto di proseguire nella digitalizzazione dei servizi per la clientela, nel rafforzamento degli strumenti di difesa informatica e nell’assunzione di nuove risorse con profili di seniority e specializzazione diversi.

Lo Ior ha continuato a mantenere come prioritario l’impegno alla conformità a tutte le norme e i regolamenti applicabili, confermando la propria trasformazione culturale. La migliore rappresentazione di questa forte cultura alla conformità e al controllo dei rischi è fornita nel rapporto Moneyval sulla Santa Sede del 2021.