Il telegramma del Pontefice per la strage di cristiani in Nigeria

Indicibile violenza la pace prevalga sull’odio

Broken furniture is seen on the ground, following an attack by gunmen on worshippers during a Sunday ...
07 giugno 2022

«Profondamente addolorato» per l’«orribile attacco» alla chiesa di San Francesco Saverio a Owo, nel sud-ovest della Nigeria. Lo scrive Papa Francesco nel telegramma, a firma del cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, inviato a monsignor Jude Ayodeji Arogundade, vescovo di Ondo, al cui territorio appartiene Owo, assicurando la propria «vicinanza spirituale» a quanti colpiti dall’«atto di indicibile violenza» di domenica scorsa, quando un commando ha attaccato l’edificio di culto mentre stava per terminare la messa di Pentecoste. Ancora difficile da definire il bilancio della tragedia, ma le autorità nigeriane riferiscono di almeno 22 morti e una cinquantina di feriti, tra cui alcuni bambini.

Nel raccomandare «le anime dei morti alla misericordia amorevole di Dio onnipotente» e nell’implorare «la guarigione e la consolazione divina» per i feriti e per le persone in lutto, il Pontefice — si legge nel testo — prega «per la conversione di coloro che sono accecati dall’odio e dalla violenza», affinché scelgano invece «la via della pace e della rettitudine». Il Papa invoca inoltre «benedizioni divine di conforto e forza» per tutta la comunità che continua «a vivere il messaggio evangelico con fedeltà e coraggio».

«Non è la prima volta che uomini armati attaccano persone innocenti ma quello che è accaduto il giorno di Pentecoste è particolarmente scioccante», ha detto ai media vaticani il cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo emerito di Abuja. «Quando si attacca una chiesa di domenica non si può impedire alle persone di pensare di essere bersagli perché cristiane», ha proseguito il porporato. «Questo non contribuisce affatto agli sforzi che i cristiani e i musulmani stanno compiendo — ha aggiunto — per mantenere buoni rapporti in Nigeria. I cristiani come i musulmani devono restare uniti e far fronte a questi criminali».

Una ferma condanna per la strage di domenica è arrivata dall’associazione islamica Muslim Rights Concern, che opera per la pacifica convivenza tra le diverse fedi in Nigeria: in un comunicato, definisce l’attacco alla chiesa di San Francesco Saverio un atto «disumano, atroce, orribile e orrendo».

A Owo proseguono intanto le ricostruzioni dell’accaduto, mentre le strutture sanitarie locali hanno lanciato appelli per la donazione di sangue. Manca una rivendicazione, ma le autorità seguono sia la pista della lotta per il controllo delle terre agricole, sia quella del jihadismo attivo in Nigeria con diverse ramificazioni. Fonti della Chiesa locale, contattate dall’Agenzia Fides, precisano comunque che «non si sa ancora se chi ha commesso questo atto barbaro sia tra gli appartenenti a Boko Haram, a gruppi di pastori Fulani o a banditi». La medesima fonte riferisce come sia certo invece che «prima di colpire i fedeli con armi da fuoco all’interno e all’esterno dell’edificio di culto» ci sia stata un’esplosione. Il timore, spiega Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre-Italia, «è che ci si possa trovare dinanzi ad una saldatura fra le componenti più estremiste della comunità dei Fulani e le organizzazioni terroristiche operanti nel nord, innanzitutto Boko Haram».

Non sembra fermarsi poi la triste pratica dei rapimenti, ormai divenuta un fenomeno endemico in Nigeria. La stampa africana ha diffuso la notizia del rapimento da parte di uomini armati di padre Christopher Itopa Onotu, a Obangede, nello Stato centro-meridionale di Kogi, confinante con quello di Ondo.