PALERMO
È tempo di aprire
07 giugno 2022
«Sono molto ansioso di conoscere se debbo o no uscire, perché come mi fu detto dalla S.V. Illustrissima nonché dal Dottore Ammirata e dal Sig. Direttore Colella, adesso vivo in speranza anzi in fiducia. Prego dunque la S.V. Illustrissima di accertarmene, perché il mio cuore è trafitto da fine spada, specialmente perché non ho più ricevute notizie familiari (e sono circa due mesi che sono qui) ove soffro molto moralmente essendo confuso in genere con tutti coloro che poco o molto hanno perduto il bene dell’intelletto, mentre io mi credo che fossi abbastanza ragionevole, se pur una volta il fui trattato più che inumanamente, e tacqui per prudenza e desidero che non se ne facesse più conto giacché nel cuor mio non odio esiste, ma genuino e sincero amore chiunque, e quindi ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati