Viaggio in quello che Tullio De Mauro definì “il romanesco d’Italia”

«Anvedi!»: nelle parole
di Roma
la filosofia di un popolo

 «Anvedi!»: nelle parole di Roma la filosofia di un popolo  QUO-127
04 giugno 2022
“Anvedi!”, avrebbe forse esclamato il Riccetto pasoliniano se gli avessero detto che le parole usate a Roma sono le più diffuse in Italia, ossia che sono le più numerose tra quelle rappresentative delle voci regionali e dialettali ospitate nei maggiori dizionari della “lingua del sì”. O forse, fondendo espressivamente scanzonata ironia e genuino stupore, avrebbe pronunciato l’altrettanto classico “ammazza!”, o altre colorite interiezioni che i vocabolaristi marcherebbero come “volgari”, “popolari”, “gergali” o “giovanili” (un suo coetaneo dei giorni nostri preferirebbe probabilmente il “daje!” recentemente ripopolarizzato da José Mourinho). “Ma che ce stanno a fà?”, avrebbe poi forse domandato il protagonista di Ragazzi di vita, come del resto fa fin dal titolo pure la ragionata ricognizione sulle ...

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