La figura di Cristo nei capolavori di Fëdor Dostoevskij e Miguel de Unamuno

La lotta e non la quiete
segna la misura della fede

 La lotta e non la quiete segna la misura della fede  QUO-125
02 giugno 2022
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra» (Matteo 10, 34). Così Gesù delude le nostre meschine aspettative di una facile tranquillità, di una consolatoria quiete a buon mercato. La sua pace, non come la dà il mondo, è pace fatta carne. E questa sua vicinanza a noi la rende ancora più ardua e difficile. La sua umanità, la sua carne, diventa misura della nostra. È troppo? Forse ha chiesto troppo all’umano? Ha chiesto troppo chiedendoci di seguirlo? Seguirlo, ma in che modo, e soprattutto, perché? A distanza di poco più di cinquant’anni uno dall’altro, due figure eccezionali della cultura europea quali sono Fëdor Dostoevskij e Miguel de Unamuno, portano a maturità il proprio itinerario intellettuale in due opere che li consacrano ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati