In un volume i documenti degli ultimi tre quinquenni di attività della Commissione teologica internazionale

Come tradurre la fede
per l’uomo d’oggi

 Come tradurre la fede per l’uomo d’oggi  QUO-125
02 giugno 2022

La nascita della Commissione Teologica Internazionale è segno della forte e illuminata consapevolezza di Paolo VI di continuare ad allacciare, nel periodo post-conciliare, non solo un rapporto tra Magistero e teologi, fruttuosamente attuato durante il Concilio, ma anche un dialogo tra la teologia e le istanze provenienti dalla cultura contemporanea, cercando così di rispondere in maniera efficace alle sfide radicali della modernità, che la Chiesa è chiamata a riconoscere e ad affrontare.

Il concilio Vaticano II, nella Costituzione pastorale Gaudium et spes, individuava nel rapporto Chiesa-mondo l’alveo di riferimento per la teologia, incoraggiando questa a dialogare con i vari ambiti del sapere. Si trattava di una sfida — e lo è ancora oggi — che interpella i teologi, «nel rispetto dei metodi e delle esigenze proprie della scienza teologica, a ricercare modi sempre più adatti di comunicare la dottrina cristiana agli uomini della loro epoca» (n. 62).

In tale contesto di dialogo con il mondo, la preziosa intuizione di Paolo VI fu quella di creare un organismo in cui il pluralismo teologico si coniugasse con la fedeltà alla verità rivelata. In questo tratto, infatti, risiede lo specifico della Commissione Teologica Internazionale, ovvero «nella capacità di far emergere dalla molteplicità dei punti di vista una prospettiva teologica comune; all’interno di un pluralismo teologico legittimo, la teologia resta una ed i teologi devono essere capaci di esprimersi con una voce unitaria su una determinata questione». (1)

Anche Papa Francesco ha affermato che la teologia si rinnova con la pratica del discernimento e con un modo di procedere dialogico. Indicando nella maturazione di “una teologia dell’accoglienza” la prospettiva verso cui dirigersi, ha ribadito che essa «necessita di teologi che sappiano lavorare insieme e in forma interdisciplinare», in un «cammino continuo di uscita da sé e di incontro con l’altro». (2) Utilizzando, poi, l’immagine del poliedro, metafora coniata nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, (3) il quale riflette la confluenza di tutte le parti che in esso mantengono la loro originalità, auspica comunità teologiche «dove si viva la convivialità delle differenze, dove si pratichi una teologia del dialogo e dell’accoglienza; dove si sperimenti il modello del poliedro del sapere teologico in luogo di una sfera statica e disincarnata. Dove la ricerca teologica sia in grado di promuovere un impegnativo ma avvincente processo di inculturazione». (4)

Inoltre, Paolo vi era sempre più convinto che la credibilità della teologia passa anche attraverso la testimonianza dell’esistenza cristiana, dal momento che «un’idea dev’essere vissuta, se pretende di convincere chi ne ascolta l’annuncio».(5)

Sulla stessa linea, Papa Francesco, interprete dell’insegnamento conciliare, invita i teologi ad assumere la storia in seno alla teologia, perché questa sia capace di intessere rapporti significativi con il mondo reale, con l’ambito della vita e della cultura. Di fronte ai rapidi cambiamenti culturali, il teologo è chiamato a prestare «una costante attenzione per cercare di esprimere le verità di sempre in un linguaggio che consenta di riconoscere la sua permanente novità». (6) Prima ancora di esercitare l’intellectus fidei, il teologo ha il compito di ascoltare, in quanto la Chiesa «ha bisogno di crescere nella sua interpretazione della Parola rivelata e nella sua comprensione della verità». (7) La teologia, dunque, va “radicata e fondata” sulla Rivelazione e sulla Tradizione, perché sia una valida compagna di strada per tutti «i processi culturali e sociali, in particolare le transizioni difficili». (8)

Tutto il lavoro, dunque, della Commissione Teologica Internazionale è orientato a quel processo di “traduzione della fede” nel contesto culturale dei tempi moderni. Tale compito, costitutivo della missione della Chiesa, spetta ai teologi «dai quali, secondo le parole dello stesso Paolo VI, si attende “un aiuto sicuro... nell’adempiere l’ufficio che è stato affidato da Cristo ai suoi Apostoli con le parole: ‘Andate e ammaestrate tutte le nazioni’” (cfr. aas 61 [1969], 715). È nei voti che questo aiuto sia dato dai membri della Commissione Teologica Internazionale in modo distinto e quasi “istituzionale”. Essi infatti, provenendo da diverse nazioni e dovendo trattare con le culture di diversi popoli, conoscono meglio i nuovi problemi, che sono come il volto nuovo di problemi antichi, e pertanto possono anche cogliere meglio le aspirazioni e le mentalità degli uomini di oggi. Quindi essi possono essere di grande aiuto nel dare ai problemi emergenti una risposta più profonda e più consona, secondo la norma della fede rivelata da Cristo e tramandata nella Chiesa». (9)

Proprio in questo spirito, in occasione del cinquantesimo anniversario di fondazione della Commissione, Papa Francesco ha sottolineato la missione “generatrice” dei teologi: «In effetti, come teologi provenienti da vari contesti e latitudini, voi siete mediatori tra la fede e le culture, e prendete parte in questo modo alla missione essenziale della Chiesa: l’evangelizzazione. Avete, nei confronti del Vangelo, una missione generatrice: siete chiamati a far venire alla luce il Vangelo. Infatti vi ponete in ascolto di ciò che lo Spirito dice oggi alle Chiese nelle diverse culture per portare alla luce aspetti sempre nuovi dell’inesauribile mistero di Cristo, in cui “sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza” (Col 2, 3). E poi aiutate i primi passi del Vangelo: ne preparate le vie, traducendo la fede per l’uomo d’oggi, in modo che ciascuno possa sentirla più vicina e sentirsi abbracciato dalla Chiesa, preso per mano lì dove si trova, e accompagnato a gustare la dolcezza del kerigma e la sua intramontabile novità. A questo è chiamata la teologia: non è disquisizione cattedratica sulla vita, ma incarnazione della fede nella vita». (10)

Nel presente volume, che si colloca in continuità con quello pubblicato nel 2006, sono raccolti i documenti che la Commissione Teologica Internazionale ha pubblicato nella versione italiana, nell’arco di più di tredici anni della sua intensa attività (2007-2020).

Sono profondamente grato alla Casa Editrice dello Studio teologico domenicano di Bologna per aver curato con particolare attenzione anche questo secondo volume, dimostrando, sia pur nelle difficoltà di tale periodo di pandemia, che l’investimento nella cultura teologica non è qualcosa di marginale, ma opportunità per elaborare nuove prospettive di inculturazione del Vangelo e nuovi sforzi di credibilità della fede cristiana.

di Luis F. Ladaria Ferrer
Cardinale presidente della Commissione Teologica Internazionale


1 J. Ratzinger, Prefazione, in Commissione Teologica Internazionale, Documenti (1969-1985), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1988.

2 Francesco, Discorso alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione San Luigi, di Napoli, 21 giugno 2019.

3 Francesco, Esortazione Apostolica sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale “Evangelii gaudium”, 24 novembre 2013, n. 236.

4 Francesco, Discorso alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione San Luigi, di Napoli, 21 giugno 2019.

5 Paolo vi, Udienza generale del mercoledì, 27 novembre 1974.

6 Francesco, Esortazione Apostolica sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale “Evangelii gaudium”, 24 novembre 2013, n. 40.

7 Ibid.

8 Francesco, Lettera al Gran Cancelliere della Pontificia Universidad Católica Argentina nel centesimo anniversario della Facoltà di Teologia, 3 marzo 2015.

9 Giovanni Paolo ii, Lettera Apostolica in forma di Motu proprio “Tredecim anni” con cui si approvano in maniera stabile gli Statuti della Commissione Teologica Internazionale, 6 agosto 1982.

10 Francesco, Discorso ai Membri della Commissione Teologica Internazionale, 29 novembre 2019.


A servizio della missione della Chiesa


Le Edizioni Studio Domenicano di Bologna hanno pubblicato di recente un volume che raccoglie i documenti della Commissione teologica internazionale, organismo istituito da san Paolo vi, l’11 aprile 1969, su suggerimento del primo Sinodo dei vescovi, con il compito di aiutare la Santa Sede, in particolare la Congregazione per la dottrina della fede, nell’approfondimento di questioni dottrinali di maggior importanza.

In continuità con il primo volume, pubblicato in seconda edizione riveduta e corretta nel 2010, che riunisce il frutto del lavoro di studio della Commissione dal 1969 al 2004, questo secondo volume (Commissione Teologica Internazionale, Documenti 2005-2021 [= Teologia, 73], Edizioni Studio Domenicano, Bologna 2022) raccoglie otto documenti della Commissione, pubblicati tra il 2007 e il 2020.

Esso contiene i seguenti documenti redatti nel corso di tre quinquenni di attività: La speranza della salvezza per i bambini che muoiono senza Battesimo (2007); Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla legge naturale (2009); Teologia oggi. Prospettive, principi e criteri (2012); Dio Trinità, unità degli uomini. Il monoteismo cristiano contro la violenza (2014); Sensus fidei nella vita della Chiesa (2014); La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa (2018); La libertà religiosa per il bene di tutti (2019); Reciprocità tra fede e sacramenti nell’economia sacramentale (2020).

Insieme alla prefazione — che pubblichiamo integralmente in questa pagina — del cardinale Luis Ladaria Ferrer, s.i., presidente della Commissione, il testo si apre con una introduzione di monsignor  Piero Coda, segretario generale della medesima Commissione, che offre alcune chiavi di lettura dei documenti, presentati a due a due in un quadro unitario «per una sottesa continuità ideale e uno sviluppo organico di riflessione a servizio — come previsto dal compito affidato alla Commissione — alla missione della Chiesa nell’oggi della storia».

Il volume è corredato, inoltre, da una sezione che raggruppa gli annuali resoconti dell’attività svolta dalla Commissione dal 1972 al 2021, insieme all’elenco dei membri dei quinquenni VIII-X, e da una serie di indici, biblico, dei documenti citati, dei nomi di persona e dei temi.