Papa Francesco presiede il Rosario nella basilica di Santa Maria Maggiore

«Cessino le guerre
e regni una pace duratura»

 «Cessino le guerre  e regni una pace duratura»  QUO-124
01 giugno 2022

Non c’è tregua per ora nella guerra in Ucraina e in altre parti del mondo. Ci sono però tante mani disarmate che stringono la corona del Rosario per invocare la pace. Come quelle dei numerosi fedeli che hanno recitato il “salterio mariano” insieme con Papa Francesco martedì pomeriggio, 31 maggio, davanti alla statua di Maria Regina Pacis, nella basilica romana di Santa Maria Maggiore.

Una preghiera che è stata seguita in diretta da ogni continente, grazie al collegamento in streaming con alcuni dei più noti santuari mariani, soprattutto quelli di Paesi in cui la guerra mostra il suo lato peggiore o dove la violenza è all’ordine del giorno. Come il santuario della Madre di Dio in Ucraina, o la cattedrale di Sayidat al-Najat (Nostra Signora della Salvezza) in Iraq, la cattedrale di Nostra Signora della Pace, in Siria, e la cattedrale di Maria Regina d’Arabia in Bahrein. Oltre a questi, erano collegati i santuari internazionali: Shrine of Our Lady of Peace and Good Voyage; International Shrine of Jesus Saviour and Mother Mary; Jasna Góra; santuario dei martiri coreani; Santa Casa di Loreto; santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei; International Shrine Our Lady of Knock; i santuari di Luján, Medjugorje, Guadalupe, e Lourdes.

Un’invocazione che ha trovato espressione nel sorriso innocente di una bambina ucraina dai riccioli biondi, che in braccio a suo padre e in compagnia della mamma e di due sorelline ha guidato la recita delle Ave Maria del primo mistero doloroso. Si è pregato per le vittime di guerra, soprattutto per le persone più indifese: i bambini, gli anziani, gli ammalati. Ma anche per le famiglie lacerate, «per i padri e le madri che aspettano il ritorno dei figli e per i figli che aspettano il ritorno dei padri e delle madri dai campi di battaglia, perché nessuno abbia a soffrire ingiustamente».

È stata poi la volta di tre cappellani militari, che hanno recitato le Ave Maria del secondo mistero doloroso: si è pregato per i sacerdoti, per le persone consacrate e per quanti «portano la parola di speranza e il conforto della fede alle popolazioni colpite dalla guerra, perché siano sempre strumenti di misericordia».

Si sono alternate poi delle volontarie che prestano servizio a favore delle persone in situazione di pericolo e portano conforto alle popolazioni colpite: è risuonata la preghiera «il personale medico e i volontari che ogni giorno portano gli aiuti umanitari ai più bisognosi, perché siano sempre più convinti e numerosi», ma anche «per le famiglie e per tutte le persone che con cuore aperto hanno accolto nelle loro case i profughi, perché non si stanchino di esprimere la generosità e la solidarietà».

Al quarto mistero doloroso, è stata la volta di una famiglia del Venezuela a guidare la decina di Ave Maria. Si è pregato per i torturati e i moribondi, soprattutto per quelli che «si spengono in solitudine, perché rimangano ancorati alla fede. Preghiamo per le persone violentate e scomparse, e per i loro famigliari e amici, perché non perdano la speranza».

Infine, una famiglia di profughi costretti a lasciare le proprie case ha recitato le Ave Maria dell’ultimo mistero: si è invocata la Vergine perché, per «la morte redentrice di Gesù Cristo, che ha riconciliato il mondo con il Padre, cessino le guerre e regni una pace duratura in tutte le nazioni».

Tra i fedeli che si sono uniti a Papa Francesco per invocare la pace erano presenti varie categorie di persone in rappresentanza di tutto il popolo di Dio: ragazzi e ragazze che hanno ricevuto la prima Comunione e la Cresima nelle scorse settimane, scout, famiglie della comunità ucraina di Roma, rappresentanti della Gioventù ardente mariana (Gam), membri del corpo della Gendarmeria vaticana e della Guardia svizzera pontificia, e i fedeli delle tre parrocchie di Roma intitolate alla Vergine Maria Regina della Pace. Hanno partecipato alla preghiera anche i cardinali Re, Ouellet, Sandri, Ryłko e Dziwisz. Tra i membri della Curia romana erano gli arcivescovi Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, e Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, che ha promosso l’iniziativa, nata per desiderio del Pontefice a conclusione del mese mariano.

Al termine del Rosario, Papa Francesco ha sostato brevemente in preghiera davanti all’icona della Vergine Salus populi Romani. Quindi, ha lasciato la basilica di Santa Maria Maggiore, per fare ritorno a Casa Santa Marta. Precedentemente, aveva offerto una corona di fiori portata da un ragazzo ai piedi della statua di Maria Regina Pacis.

 

La preghiera introduttiva recitata dal Pontefice

Cambiare i cuori degli uomini e le sorti del mondo


Pubblichiamo di seguito il testo della preghiera introduttiva recitata da Papa Francesco.

O Maria, Madre di Dio e Regina della Pace, durante la pandemia ci riunivamo attorno a Te, per chiedere la tua intercessione. Ti abbiamo chiesto di sostenere i malati e di dare forza al personale medico; abbiamo implorato misericordia per i moribondi e di asciugare le lacrime di quanti soffrivano nel silenzio e nella solitudine.

Questa sera, al termine del mese a Te particolarmente consacrato, eccoci di nuovo dinnanzi a Te, Regina della pace, per supplicarti: concedi il grande dono della pace, cessi presto la guerra, che ormai da decenni imperversa in varie parti del mondo, e che ora ha invaso anche il continente europeo.

Siamo consapevoli che la pace non può essere solo il risultato di negoziati né una conseguenza di soli accordi politici, ma è soprattutto dono pasquale dello Spirito Santo.

Abbiamo consacrato al tuo Cuore Immacolato le nazioni in guerra e domandato il grande dono della conversione dei cuori. Siamo certi che con le armi della preghiera, del digiuno, dell’elemosina, e con il dono della tua grazia, si possano cambiare i cuori degli uomini e le sorti del mondo intero.

Oggi eleviamo i nostri cuori a Te, Regina della Pace:

intercedi per noi presso il Tuo Figlio,

riconcilia i cuori pieni di violenza e di vendetta,

raddrizza i pensieri accecati dal desiderio di un arricchimento facile,

su tutta la terra regni duratura la tua pace.