Presentato il x Incontro mondiale delle famiglie

Protagoniste del futuro

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31 maggio 2022

Sarà una edizione multicentrica e diffusa quella del x Incontro mondiale delle famiglie, che si svolgerà a Roma dal 22 al 26 giugno. Per prepararlo si sono dovute affrontare difficoltà e vicende — a partire dalla pandemia — che hanno ritardato e reso complessa l’organizzazione. Lo ha sottolineato Gabriella Gambino, sottosegretario del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, presentando l’appuntamento ecclesiale nel corso della conferenza svoltasi martedì mattina, 31 maggio, nella Sala stampa della Santa Sede.

A Roma il Papa accoglierà i delegati delle Conferenze episcopali, dei movimenti internazionali e delle associazioni familiari. L’incontro verrà aperto mercoledì 22 con il Festival delle famiglie, alla presenza di Francesco, nell’Aula Paolo vi . Da giovedì 23 a sabato 25 giugno si terrà poi il congresso pastorale. Sabato pomeriggio il Pontefice presiederà la concelebrazione eucaristica in piazza San Pietro. Contemporaneamente in tutto il mondo, ha spiegato Gambino, tantissime diocesi si organizzeranno per riunire le famiglie intorno al proprio vescovo o al parroco, utilizzando lo stesso schema dell’Incontro che si terrà a Roma e in molti casi perfino gli stessi temi del congresso pastorale.

Il congresso, a differenza di quelli delle edizioni precedenti, come Filadelfia, Milano e Dublino, non avrà conferenze «strutturate accademicamente con contenuti teologico-dottrinali, ma sarà un momento di incontro, ascolto e confronto tra operatori della pastorale familiare e matrimoniale», ha fatto notare Gambino. Lo scopo è quello di sviluppare il tema scelto dal Papa: «L’amore familiare: vocazione e via di santità», tenendo conto di alcune indicazioni forti che emergono da Amoris laetitia, «un testo che si presenta con delle linee programmatiche molto chiare per gli sviluppi possibili della pastorale familiare nei prossimi anni».

Il congresso è costruito intorno a cinque conferenze principali su alcuni temi fondamentali. L’argomento di ogni conferenza viene poi articolato in tre o quattro sotto-temi, nell’ambito di panel, ossia tavole rotonde che sviluppano ulteriori questioni pastorali prioritarie per le Chiese particolari.

Vi saranno in tutto 30 interventi, con 62 relatori, quasi tutte coppie di sposi (3 soli i sacerdoti). Provengono da 17 Paesi diversi e sono stati scelti per competenza ed esperienza pastorale nelle varie tematiche presentate. Vi saranno anche 13 moderatori delle sessioni: questi ultimi, tutti romani, segno e simbolo di una città che ospita e presenta i relatori che vengono dagli altri Paesi.

Due appuntamenti particolari nell’ambito del congresso saranno la serata nelle parrocchie romane, venerdì 24 giugno, dedicata al tema «La comunione familiare, come stile di comunione nella Chiesa», organizzata insieme con la diocesi, e un secondo momento speciale, sabato mattina, con un’ora di adorazione eucaristica ed esperienze di meditazione guidata per gli sposi e le famiglie dei delegati.

Leonardo Nepi, officiale del Dicastero organizzatore, ha poi spiegato che al congresso teologico-pastorale di questa edizione sono invitati circa duemila delegati, scelti dalle Conferenze episcopali, dai Sinodi delle Chiese orientali e dalle realtà ecclesiali internazionali che operano in maniera significativa nell’ambito dell’apostolato familiare. Il Dicastero, attraverso un fondo di solidarietà, si è impegnato a sostenere economicamente gli episcopati che hanno chiesto un aiuto economico per inviare una delegazione a Roma. Anche con il contributo di diverse Conferenze episcopali e della diocesi di Roma, avranno la possibilità di essere rappresentate le Chiese di tante aree dell’Africa, dell’Asia, dell’America latina e dell’Europa centrale, tra cui anche l’Ucraina, sia con delegati dal Sinodo della Chiesa greco-cattolica, sia con delegati dalla Conferenza episcopale di rito latino.

Le delegazioni, ha evidenziato Nepi, sono oltre 170 da 120 Paesi e sono composte in larghissima parte da famiglie, insieme con sacerdoti e vescovi responsabili della pastorale familiare. In molti casi è stato valorizzato anche il ruolo dei religiosi e delle religiose come delegati al congresso.

Successivamente, monsignor Walter Insero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Roma, ha illustrato il Festival delle famiglie, dal titolo «The beauty of the family», che si terrà, mercoledì 22 giugno. Si tratta del primo appuntamento pubblico dell’Incontro mondiale. Il tema è «L’amore familiare: vocazione e via di santità». La scelta dei conduttori (Amadeus e la moglie Giovanna Civitillo), degli artisti e di coloro che interverranno è pensata per valorizzare la loro esperienza di famiglia cristiana. Tutto sarà trasmesso in diretta streaming, con una copertura social dei vari appuntamenti che verranno trasmessi, attraverso il sito ufficiale dell’evento (romefamily2022.com), sulla pagina YouTube della diocesi di Roma, e, grazie alla collaborazione con il Dicastero per la comunicazione, anche su VaticanNews.

Alcuni degli artisti presenti, insieme ai loro familiari, racconteranno la propria esperienza di famiglia, proponendo alcuni brani musicali. Verranno anche ascoltate testimonianze sull’eredità spirituale e l’attualità dell’esperienza dei beati coniugi Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, che sono stati scelti come “patroni” dell’Incontro mondiale, come ha annunciato il cardinale vicario Angelo De Donatis in una lettera resa nota proprio oggi. Poi, cinque famiglie offriranno la loro testimonianza alla presenza del Papa.

Infine, Gigi De Palo e Anna Chiara Gambini, coniugi, rappresentanti della pastorale familiare della diocesi di Roma, hanno ricordato che i coniugi Beltrame Quattrocchi «furono dediti al servizio e al bene comune fin dall’inizio del loro matrimonio». Di fatto iniziarono la pastorale familiare a Roma, proponendo incontri e accompagnamento per fidanzati e sposi.