Firenze
Il progetto «San Salvi Città Aperta»

Un luogo dove spacciare
culture (interdette)

 Firenze  QUO-123
31 maggio 2022
Da molto tempo, ormai, la frase «ti porto a San Salvi», a Firenze, non suona più minacciosa, ma innocua e familiare come «stasera andiamo al cinema», o «portiamo i bambini a giocare al parco». Fino all’ultimo scorcio del secolo scorso non era così: «Finire a San Salvi» era sinonimo di sciagura e di vergogna, di dolore e stigma sociale insieme, come «andare a Trespiano» è tutt’ora un eufemismo, nella città del fiore, per alludere alla dipartita da questo mondo (analogo al romano «agli alberi pizzuti» ovvero, in mezzo alle file di cipressi di un cimitero). San Salvi è una vera e propria città nella città, nata alla fine dell’Ottocento e rimasta manicomio fino al 1998. Poi diventata altro; molto, moltissimo altro. ...

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