Una rilettura dell’opera di Camillo Sbarbaro

Parole come bolle di sapone

 Parole  come bolle di sapone   QUO-120
27 maggio 2022
Non eccelsa ma solida, la fama letteraria di Camillo Sbarbaro (1888-1967) poggia essenzialmente sulla sua opera poetica. Due liriche, in particolare, hanno consacrato la sua reputazione nell’arco del Novecento, assicurandogli una stabile collocazione nel canone dei manuali di storia della letteratura italiana. La prima, appartenente alla raccolta giovanile Pianissimo (1914), si configura come un toccante “manifesto” del sentimento filiale, siglato da un incipit memorabile: «Padre, se anche tu non fossi il mio / padre, se anche fossi a me un estraneo, / per te stesso egualmente t’amerei». E il ritratto dell’amorevole genitore tocca un vertice emotivo nell’abbraccio in cui l’uomo, sedato uno scoppio d’ira, avviluppa la figlioletta, sorella di Camillo, «come per difenderla / da quel cattivo ch’era il lui di prima». La ...

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