Nel libro di Mariarosaria Barbera

Esilio e libertà

 Esilio e libertà  QUO-119
25 maggio 2022
Rinascita dell’isola delle donne arroganti Ogni isola ha un destino che trascina le sorti di chi la incontra. Ventotene, “nave di terra” fuori dalle rotte tirreniche, insidiosa da approdare, quasi impossibile da sfuggire, fu isola di confino dai tempi della nascita di Cristo fino alla Seconda guerra mondiale. La deportatio ad insulam, il nome stesso di “isolamento”, hanno le radici nel ruolo che proprio questo fazzoletto di pietre, con al traino l’isolotto di Santo Stefano, ebbe nel plasmare la fisionomia del nascente impero romano in quasi un secolo di avvelenamenti, congiure di palazzo, matrimoni incestuosi e sommosse. La storia avrebbe preso un’altra piega, non fosse passata anche per Ventotene. O per Pandataria, il nome che i latini le dettero adattando il toponimo greco di un luogo senz’acqua e periferico, sporadicamente abitato ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati