Dal 18 al 22 maggio

Il viaggio in Ucraina dell’arcivescovo Gallagher
segretario
per i Rapporti con gli Stati

 Il viaggio in Ucraina dell’arcivescovo Gallagher  QUO-118
24 maggio 2022

Dal 18 al 22 maggio, S.E. monsignor Paul Richard Gallagher si è recato in Ucraina, accogliendo l’invito di S.E. Dmytro Kuleba, ministro degli Affari esteri del Paese. Ad accompagnarlo sono stati monsignor Joseph Maramreddy, collaboratore di ruolo della nunziatura apostolica a Kyiv, monsignor Paul Butnaru, officiale delle Sezione per i Rapporti con gli Stati, e Stefan Leszczynski, giornalista della Radio Vaticana.

Il primo tratto, in aereo, è stato fino a Cracovia, dove la Delegazione vaticana è stata accolta cordialmente dal reverendo Grzegorz Kotala, in rappresentanza di S.E. monsignor Marek Jędraszewski, arcivescovo di Cracovia, e dal reverendo Andriy Lehovich, in rappresentanza di S.E. monsignor Mieczysław Mokrzycki, arcivescovo di Lviv dei Latini. Anche il nunzio apostolico in Polonia, S.E. monsignor Salvatore Pennacchio, si è reso presente telefonicamente, dando il benvenuto al segretario per i Rapporti con gli Stati.

Da Cracovia, la Delegazione ha proseguito verso l’Ucraina, con un mezzo di trasporto facilitato, cortesemente, dal ministero degli Affari esteri della Polonia.

Ad aspettare monsignor Gallagher al confine polacco-ucraino, sono stati S. E. Andriy Yurash, ambasciatore d’Ucraina presso la Santa Sede, e S. E. monsignor Mokrzycki, i quali hanno fatto una breve accoglienza ufficiale all’ospite. Poi la Delegazione ha proceduto verso Lviv, punto di arrivo della prima giornata di viaggio.

Dopo una rapida sistemazione presso la curia arcivescovile latina, il segretario per i Rapporti con gli Stati si è recato alla cattedrale greco-cattolica di San Giorgio, dove, per prima cosa, ha visitato l’edificio sacro e ha reso omaggio ai capi religiosi sepolti nella cripta sottostante. Quindi, ha avuto un incontro fraterno con S.E. monsignor Ihor Vozniak, c.ss.r. , arcivescovo e metropolita di Lviv degli Ucraini, il quale era accompagnato da LL.EE. monsignor . Volodymyr Hrutsa, c.ss.r. , vescovo ausiliare di Lviv, monsignor Volodymyr Viytyshyn, arcivescovo e metropolita di Ivano-Frankivsk, monsignor Yaroslav Pryriz, vescovo di Sambir-Drohobych, e monsignor Teodor Martyniuk, vescovo ausiliare di Ternopil-Zboriv. Il colloquio ha permesso di mettere in rilievo le varie sfide che la Chiesa greco-cattolica Ucraina sta affrontando, soprattutto nel contesto delle ultime vicende politico-militari e religiose.

Successivamente, monsignor Gallagher è andato a incontrare gli sfollati ucraini accolti presso la parrocchia romano-cattolica di San Giovanni Paolo ii e presso il monastero benedettino, situati a Lviv. Interessandosi della loro situazione, ha espresso loro la vicinanza di Papa Francesco, li ha incoraggiati e ha pregato con loro per la pace in Ucraina.

In serata, ricevuto in visita dall’arcivescovo di Lviv nella sua residenza, il segretario per i Rapporti con gli Stati ha incontrato i vescovi ausiliari latini di Lviv, LL.EE. monsignor Leon Maly e monsignor Eduard Kava. Durante il cordiale colloquio, ci si è soffermati sia sulla crisi umanitaria e la situazione della guerra, sia su alcuni aspetti storici dell’arcidiocesi di Lviv. Di ritorno alla curia arcivescovile, per il pernottamento, ci si è fermati, per una breve visita, alla cattedrale latina dell’Assunzione.

Il giorno seguente, 19 maggio, prima di partire per Kyiv, monsignor Gallagher ha avuto un breve incontro con Maksym Kozytskyy, presidente della Regione di Lviv, e con Andryi Sadovyi, sindaco di Lviv. Durante il colloquio, ambedue le autorità hanno espresso ringraziamento per la vicinanza del Santo Padre e della Santa Sede all’Ucraina. Il segretario per i Rapporti con gli Stati ha precisato che una delle principali motivazioni della sua visita è il desiderio di toccare con mano le ferite della gente ed esprimere la vicinanza del Papa.

Poi la Delegazione vaticana è partita per Kyiv, accompagnata dall’ambasciatore Yurash e da S.E. monsignor Mokzryczky. A Rivne, dove sono stati ospitati, per un ristoro, da S.E. monsignor Vitaly Skomarovski, vescovo di Lutsk, gli ospiti sono stati accolti da S.E. monsignor Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico in Ucraina, insieme al quale hanno continuato il viaggio fino a Kyiv.

Arrivata nella capitale, dopo una breve sistemazione nella nunziatura, la Delegazione si è recata alla cattedrale greco-cattolica, dove ha incontrato S. B. Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč. La visita all’edificio sacro, nel cui sotterraneo sono state ospitate centinaia di persone bisognose di riparo antiaereo, ha permesso di conoscere meglio le difficoltà affrontate durante i giorni dei bombardamenti. La condivisione è proseguita durante la cena offerta agli ospiti da S.B. monsignor Shevchuk nella sua residenza. Prima di partire per la nunziatura, hanno salutato anche un piccolo gruppo di vescovi della Polonia in visita a Kyiv, tra cui S.E. monsignor Stanisław Gądecki, presidente della Conferenza episcopale polacca.

Il 20 maggio, giorno centrale del viaggio, è iniziato con una visita ai luoghi più colpiti dalla guerra nelle vicinanze di Kyiv. Ci si è fermati per primo al seminario cattolico di Vorzel, dove, ascoltando la testimonianza del rettore, reverendo Ruslan Mykhalkiv la Delegazione ha avuto modo di vedere anche alcune tracce dei bombardamenti che hanno colpito il seminario. Il momento più intenso è stato vissuto a Bucha, visitando la Chiesa ortodossa di Sant’Andrea, nel cui cortile sono stati seppelliti centinaia di civili uccisi brutalmente durante l’occupazione della città. La commovente testimonianza del parroco e le foto delle vittime e della loro esumazione, hanno fatto sentire in modo del tutto peculiare il dolore lacerante per la terribile strage evocata da quel luogo. Con tale sentimento, monsignor Gallagher ha pregato, insieme ai presenti, per le vittime della guerra e per il dono della pace. Scendendo poi nella cappella adibita nel sottosuolo della chiesa, egli ha acceso, insieme al parroco, una candela per il riposo eterno dei morti. La strada di ritorno verso Kyiv, attraversando Irpen, ha permesso di vedere meglio anche la grande distruzione materiale causata dalla guerra.

Il pomeriggio è stato dedicato a vari incontri ufficiali, svoltisi anche con la partecipazione di Yurash. Il primo colloquio è stato con Andriy Yermak, capo dell’Ufficio presidenziale, il quale, ringraziando per il sostegno della Santa Sede, ha espresso fiducia che esso continuerà, soprattutto nel campo umanitario, e ha colto l’occasione per reiterare l’invito al Santo Padre di recarsi in Ucraina. Da parte sua, l’arcivescovo Gallagher ha confermato l’attenzione del tutto speciale che il Papa e la Santa Sede riservano all’Ucraina, nonché la disponibilità di prestare ogni aiuto possibile.

In seguito, c’è stato l’incontro con S.E. Dmytro Kuleba, ministro degli Affari esteri. Il colloquio privato è stato seguito da una conferenza stampa durante la quale, oltre a ribadire la vicinanza del Santo Padre al popolo ucraino e a ricordare il 30° anniversario dei rapporti diplomatici, che ricorre quest’anno, sono stati rilevati il grande impegno della Chiesa cattolica locale nel rispondere alla grave crisi umanitaria, la necessità di mettere fine alla guerra e il sostegno della Santa Sede perché si arrivi a una soluzione negoziata. Il momento è terminato con un omaggio al memoriale dei caduti per l’Ucraina.

Dopo una breve visita alla cattedrale cattolica latina di Sant’Alessandro e un’altra alla cattedrale ortodossa di Santa Sofia, si è tenuto l’ultimo appuntamento istituzionale della giornata, ossia l’incontro con il primo ministro,  Denys Shmyhal. Durante il colloquio, il Premier ucraino ha rilevato soprattutto il grande problema della crisi alimentare, dovuta all’impossibilità di esportare il grano, e la necessità di trovare urgentemente una soluzione al riguardo. Da parte sua, il segretario per i Rapporti con gli Stati, oltre ad assicurare di interessarsi per trovare potenziali facilitatori dei necessari corridoi umanitari, ha sottolineato anche l’aiuto offerto dall’Ospedale Bambino Gesù ai bambini ucraini, promettendone la continuità, soprattutto nel contesto delle traumatiche conseguenze della guerra.

La giornata è terminata con un momento pastorale, di preghiera nella chiesa cattolica di San Nicola, dove S.E. monsignor Gallagher ha incoronato la statua di san Michele che era stata benedetta dal Santo Padre a Roma. L’occasione ha dato la possibilità di manifestare alla comunità parrocchiale la vicinanza concreta del Santo Padre, portandole la sua benedizione.

La mattina dopo, il 21 maggio, la Delegazione, ad eccezione di monsignor Maramreddy che è rimasto a Kyiv per svolgere il suo servizio diplomatico in Ucraina, ha cominciato il viaggio di ritorno, in compagnia del nunzio apostolico, fino a Rivne, e poi di quella di S.E. monsignor Kava. Dopo il pernottamento a Lviv, domenica 22 maggio, essa si è diretta all’aeroporto di Cracovia, da dove ha proseguito per Italia, facendo rientro a Roma in serata.