Il cardinale Parolin inaugura la rinnovata Casa famiglia San Paolo vi del Circolo San Pietro

Un “miracolo” della carità

 Un “miracolo” della carità  QUO-116
21 maggio 2022

«Sono tre parole che abbracciano e contraddistinguono la vita di ogni cristiano, di ogni battezzato, ma che per voi hanno un significato e un valore particolare: non si può vivere senza la preghiera, intensa e fiduciosa, non si può vivere senza l’azione, umile e concreta, non si può vivere senza il sacrificio, oblativo e premuroso». Così il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha voluto richiamare esplicitamente il triplice impegno racchiuso nel motto del Circolo San Pietro durante la celebrazione eucaristica per l’inaugurazione della rinnovata Casa famiglia San Paolo vi, che sorge nei pressi della basilica di San Giovanni in Laterano.

Nell’omelia della messa presieduta ieri pomeriggio, 20 maggio, giorno in cui la Chiesa celebra la memoria liturgica di Bernardino da Siena (1380-1444), il porporato ha fatto riferimento proprio ad alcuni scritti del santo teologo francescano, il quale «parla dei “miracoli” con cui san Paolo predicava il nome di Gesù».

«Anche voi siete chiamati a fare altrettanto» ha detto il segretario di Stato rivolgendosi ai presenti. «Sto parlando — ha spiegato — dei “miracoli” dell’amore, i miracoli della carità, che sono autentici “miracoli”, come questa Casa famiglia San Paolo vi, che oggi benediciamo e inauguriamo». Del resto, ha continuato, «i Romani Pontefici hanno avuto sempre a cuore il vostro sodalizio — addirittura Papa Pio xi e san Paolo vi ne hanno fatto anche parte — e non hanno mai cessato di ringraziarvi per quanto operate nei confronti dei bisognosi di questa amata città di Roma. In pari tempo vi hanno incoraggiato a sempre meglio realizzare questo servizio di amore che avete scelto liberamente di svolgere».

«Con sincerità di affetto — ha concluso Parolin — rinnovo la gratitudine e l’apprezzamento mio e della Santa Sede per quanto fate con discrezione, riserbo e delicatezza, con l’assicurazione della mia preghiera».

Al termine della celebrazione, l’assistente ecclesiastico del Circolo, monsignor Franco Camaldo, ha ringraziato il cardinale e si è soffermato sulla storia della statua della Madonna Immacolata presente nella cappellina della Casa famiglia che ha ospitato la funzione. «Noi affettuosamente la chiamiamo la “Madonna del 16” — ha detto — perché abbiamo sperimentato molte volte la protezione della cara Madre e il suo aiuto proprio in questo giorno».

Lo stesso presidente Sacchetti, nell’indirizzo di saluto iniziale, ha espresso il suo ringraziamento alla Madonna perché «la gratitudine più sincera, più genuina, quella che nasce dalla parte più intima e profonda del cuore, lo sappiamo bene, è sempre per la “Mamma”. La nostra “Mamma” celeste che qui veneriamo ogni 16 del mese e alla quale ci siamo consacrati pochi giorni prima dell’insorgere della pandemia».

Prima di scoprire la targa commemorativa posta all’entrata della cappellina, il segretario di Stato, insieme alla presidente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc, ha visitato la rinnovata struttura incontrando i volontari e le persone che si sono occupate degli arredi e delle migliorie. «Il Santo Padre, nell’udienza che ci ha benevolmente concesso il 25 settembre 2020, ci ha invitato ad avere “fantasia nelle mani” operose nella carità», ha detto il presidente Sacchetti, aggiungendo: «Impossibile trovare una definizione migliore per lo straordinario e meraviglioso gruppo di volontarie che si è dedicato giorno e notte, anima e corpo a questa casa trasformandola, con quello che avevano a disposizione, in un luogo che trasuda amore profondo e quel senso di accoglienza che ha da sempre contraddistinto il nostro Circolo San Pietro».

Guidati dal presidente e dell’assistente ecclesiastico, il cardinale Parolin e la presidente Enoc hanno potuto visitare le tre tipologie di stanza per piano, la ludoteca e il refettorio della Casa famiglia. «Da quando abbiamo aperto, considerata l’emergenza che nel nostro piccolo abbiamo dovuto affrontare, il lavoro è stato davvero corale e tutte le commissioni del nostro sodalizio hanno dato un importantissimo contributo» ha concluso Sacchetti, esprimendo gratitudine soprattutto «per la grande disponibilità e reattività dimostrata nell’aiutare le 65 persone ucraine che abbiamo ospitato in questa e nell’altra nostra Casa famiglia di via della Lungaretta».

Infine monsignor Camaldo ha espresso «un pensiero carico di affetto e di considerazione» per Leopoldo Torlonia, presidente emerito del Circolo, che «con tenacia, prudenza e lungimiranza» ha iniziato i complessi lavori di ristrutturazione portati a termine dall’attuale presidenza. (marco chiani)