Dal 10 al 12 maggio il segretario di Stato si è recato a Zagabria

La visita del cardinale Parolin
in Croazia

 La visita del cardinale Parolin in Croazia   QUO-115
20 maggio 2022

Zagabria , 20. Dal 10 al 12 maggio, accogliendo l’invito dell’Ecc.mo monsignor Želimir Puljić, arcivescovo di Zadar e presidente della Conferenza episcopale croata (Hbk), in occasione del 30° anniversario del riconoscimento dell’indipendenza della Croazia da parte della Santa Sede e del 25° anniversario dell’entrata in vigore dei tre Accordi bilaterali (su questioni giuridiche, in campo educativo e culturale, sull’assistenza religiosa di cattolici, membri delle forze armate e della polizia), l’Em.mo cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, si è recato a Zagabria, accompagnato dalRev.do monsignor Janusz Błachowiak, consigliere di Nunziatura in servizio presso la Segreteria di Stato.

Arrivato all’aeroporto internazionale di Zagabria nella serata del 10 maggio, il cardinale Parolin è stato accolto da monsignor Puljić, dall’Em.mo cardinale Josip Bozanić, arcivescovo di Zagabria, dall’Ecc.mo monsignor Giorgio Lingua, nunzio apostolico in Croazia, dal Rev.do Krunoslav Novak, segretario generale dell’Hbk, dal Rev.do monsignor Alfred Rayan D’Souza, segretario della Nunziatura, e dal signor Mate Granić, consigliere del primo ministro.

Nella mattina dell’11 maggio, presso la sede dell’Hbk, il segretario di Stato ha incontrato i vescovi. Salutando i presuli, egli ha affermato che «nel corso dei secoli, il popolo croato ha sempre manifestato un’innegabile fedeltà alla Santa Sede. D’altra parte, tanti Pontefici hanno avuto a cuore l’incremento degli strettissimi legami con il popolo croato e hanno mostrato innumerevoli segni di benevolenza verso questa Chiesa e questa terra. (…). Uno dei segni concreti di vicinanza della Santa Sede al popolo croato è stato proprio il riconoscimento dell’indipendenza della Croazia». È seguito poi un dialogo, durante il quale si è parlato dell’implementazione degli accordi tra la Santa Sede e la Repubblica di Croazia, della causa di canonizzazione del beato cardinale Alojzije Stepinac, nonché della guerra in Ucraina e delle sue eventuali conseguenze per il dialogo ecumenico.

In serata, il cardinale Parolin ha presieduto la santa messa nei pressi della cattedrale, chiusa a causa dei danni provocati dai terremoti del 2020. Molti i fedeli che hanno partecipato con intensità al sacro rito concelebrato dai vescovi croati. Nella sua omelia, ha ricordato, tra l’altro, che «la luce di Cristo oggi è affidata a noi. È una responsabilità, certamente, ma prima di ogni altra cosa è gioia. Cristo è l’unico che ci infonde la gioia vera. I santi e beati ne sono chiari esempi. E non solo: loro ci stanno accanto come modelli ed intercessori nel nostro vivere quotidiano».

Successivamente, presso la Nunziatura apostolica, ha avuto luogo il ricevimento in occasione della “Festa del Papa”. Nel suo discorso, il porporato ha ricordato, tra l’altro, che «la Croazia sa bene che la libertà e indipendenza, acquisite a caro prezzo, sono una sfida perenne» ed ha affidato tutti «all’intercessione della Vergine, che voi con fiducia invocate quale “Madre nostra, nostra Aurora Dorata” e “del vostro indimenticabile ed indimenticato arcivescovo” beato Alojzije Stepinac».

Giovedì 12 maggio, il cardinale Parolin è stato ospite del Parlamento croato dove ha incontrato il presidente, S.E. il signor Gordan Jandroković, e in seguito ha tenuto il discorso commemorativo dei due succitati anniversari, affermando, tra l’altro, che le relazioni tra il popolo croato e la Santa Sede risalgono già al vii secolo e che il riconoscimento della Croazia da parte della Santa Sede sarà ricordato come un forte e decisivo appoggio di fronte alla comunità internazionale.

Il segretario di Stato ha incontrato, poi, il signor Andrej Plenković, primo ministro, accompagnato dalla signora Nina Obuljen Koržinek, ministro della Cultura. Durante il colloquio, è stato espresso apprezzamento per le eccellenti relazioni Chiesa-Stato e per la collaborazione ed il dialogo tra la Conferenza episcopale croata ed il governo. Si è parlato, in particolare, dell’implementazione degli Accordi con la Santa Sede, della recente firma dell’Accordo sulla Caritas della Chiesa cattolica nella Repubblica di Croazia, della posizione dei croati in Bosnia ed Erzegovina e della guerra in Ucraina. Infine, S. E. il signor Zoran Milanović, capo dello Stato, ha offerto una colazione in onore del porporato. Terminato l’incontro, il segretario di Stato si è recato all’aeroporto internazionale di Zagabria per rientrare a Roma.