Una rilettura della «Ballata alla Madonna di Czestochowa» di don Giuseppe De Luca

Un congedo travestito da poesia

 Un congedo travestito da poesia   QUO-112
17 maggio 2022
Il 25 febbraio 1962 don Giuseppe De Luca pubblicava su «L’Osservatore Romano» la Ballata alla Madonna di Czestochowa: l’articolo, scritto su sollecitazione del segretario di Giovanni xxiii, monsignor Loris Capovilla, e dedicato al Primate di Polonia, cardinale Stefan Wyszyński, in quei giorni a Roma per i lavori della Commissione centrale preparatoria del Concilio, ottenne all’autore la gratitudine del porporato. Fu uno degli ultimi testi — e dei più celebri — scritti da colui che amò definirsi sempre «prete romano», ma che neppure dimenticò mai le proprie origini lucane, come proprio l’incipit di quell’articolo sta a dimostrare: «Tutte le volte, e non furon tante, che io son tornato nella casa dove nacqui (…) giungendovi per il Vallo di Diano, non appena oltrepassato il crinale che il ...

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