Udienza all’Associazione di volontariato Cornelia de Lange

Bontà e tenerezza per una società dal volto più umano

 Bontà e tenerezza per una società dal volto più umano  QUO-110
14 maggio 2022

Contribuire «a dare un volto più umano e più cristiano alla nostra società»: questo il compito che Papa Francesco ha affidato all’Associazione di volontariato Cornelia de Lange, ricevendone i membri in udienza stamani, sabato 14 maggio, nella sala del Concistoro.

Cari amici dell’Associazione
di volontariato
Cornelia de Lange!

Sono lieto di accogliervi e darvi il benvenuto. Saluto in particolare il sig. Vincenzo Placida, al termine del suo lungo viaggio, che lo ha portato a raggiungere Roma per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sindrome di Cornelia de Lange. Questa rara malattia genetica è causa di disagio e grosse difficoltà sia per i soggetti che ne sono affetti sia per i loro familiari. Ad essi voglio esprimere la mia vicinanza e la mia comprensione, incoraggiandoli a non lasciarsi abbattere dagli ostacoli che incontrano nel cammino.

Desidero manifestare il mio apprezzamento ai volontari della vostra Associazione, che si pongono accanto con sollecitudine a questi nostri fratelli e sorelle più fragili, sostenendo quanti si prendono cura di loro. La cultura della solidarietà esprime concretamente la partecipazione alla costruzione di una società fraterna, al cui centro vi è la persona umana. Nel volontariato è coinvolta la dimensione fondamentale dell’immagine cristiana di Dio e dell’uomo: l’amore di Dio e l’amore del prossimo. Gesù, nel Vangelo, ci invita ad amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come noi stessi (cfr. Mc 12, 29). È la carità di Dio che ci fa riconoscere nell’altro il fratello o la sorella da accogliere. E proprio per questo, voi volontari mentre svolgete un’opera assistenziale, contribuite a dare un volto più umano e più cristiano alla nostra società.

Siate testimoni di bontà e di tenerezza! Perseverate sereni e forti nella vostra opera, affrontando le difficoltà che potrete incontrare con spirito di unità e ponendo sempre alla base di tutto lo scopo ultimo del vostro impegno, cioè il servizio al prossimo. Vi accompagno con la mia preghiera e la mia Benedizione. E per favore, vi chiedo di pregare per me. Grazie.


Quell'inaspettato saluto di Gioele


Un viaggio in bicicletta lungo 700 chilometri — quelli che separano il paese di residenza Vigonovo, nel veneziano, dalla Città del Vaticano — per sensibilizzare sulla sindrome di Cornelia de Lange, da cui è affetta sua figlia Valentina. Lo ha compiuto Vincenzo Placida per far conoscere all’opinione pubblica questa rarissima malattia genetica che comporta scarsa crescita, ritardo psico-motorio, difficoltà nella comunicazione verbale, accompagnati in alcuni casi da deformazioni agli arti o problemi cardiaci. Nella tappa finale delle 17 percorse, proprio in occasione della Giornata mondiale dedicata a questa sindrome, l’uomo ha spinto con il passeggino la figlia quattordicenne per ritrovarsi nella “casa del Papa” insieme con altre famiglie coinvolte in questa realtà, che si manifesta in un caso ogni 20.000/25.000 nuovi nati e che in Italia riguarda circa 200/250 persone. Tra queste il piccolo Gioele, che ha suscitato la simpatia e l’affetto di tutti i presenti all’udienza quando rivolgendosi a Papa Francesco lo ha salutato con un semplice, quanto toccante: «Ciao Gesù».