In Costa d’Avorio il segretario di Stato ha ordinato vescovo il nunzio apostolico in Mali

Il servizio è abbassarsi sulle ferite della Chiesa e del mondo

 Il servizio è abbassarsi sulle ferite  della Chiesa  e del mondo   QUO-105
09 maggio 2022
«Ministrare non ministrari; servire, non essere servito»: è stato l’«impegnativo» motto episcopale scelto da monsignor Jean-Sylvain Emien a ispirare la riflessione del cardinale Pietro Parolin, che sabato 7 maggio, nella cattedrale di Saint-Paul, ad Abidjan, ha ordinato il novello presule nominato lo scorso 2 febbraio da Papa Francesco arcivescovo titolare di Potenza Picena e nunzio apostolico in Mali. Un Paese in cui «la stragrande maggioranza della popolazione, circa il 95 per cento, è musulmana» e nel quale — ha spiegato il segretario di Stato — il primo rappresentante pontificio originario della Costa d’Avorio dovrà «far sentire la speciale vicinanza del Santo Padre alle comunità di fedeli cattolici sparse nell’arcidiocesi di Bamako e nelle cinque sedi ...

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