Presentata l’assemblea plenaria dell’Unione internazionale delle superiore generali

Una vulnerabilità
da condividere

 Una vulnerabilità da condividere  QUO-097
29 aprile 2022

Dal 2 al 6 maggio, a Roma, si svolgerà — seguibile anche online — la xxii assemblea plenaria dell’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg), i cui temi sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella mattinata di oggi, 29 aprile, presso la Sala stampa della Santa Sede. Partendo dal tema dell’assemblea Abbracciare la vulnerabilità nel cammino sinodale, suor Jolanta Maria Kafka, claretiana, dal 2017 presidente dell’Uisg, ha parlato della fragilità umana messa alla prova dalla pandemia, della vita religiosa in un momento di profonda crisi, e del mondo come realtà in cui Dio chiama a servirlo. «La condizione di vulnerabilità», ha detto, «ci mette in relazione, ci fa scoprire bisognosi dell’altro, per questo ci pone in un orizzonte sinodale come metodo della Chiesa».

Suor Mary John Kudiyiruppil, vice segretaria esecutiva dell’organismo, ha sottolineato come l’obiettivo della plenaria non sia un “piangersi addosso” sulla propria vulnerabilità da parte degli ordini religiosi femminili ma puntare a scoprire come le religiose possono mantenere viva la fiamma della speranza attraverso la loro presenza nella Chiesa e nel mondo. «Il tema della plenaria — ha affermato — dice “abbracciare” la vulnerabilità, che è diverso dal semplice tollerare o sopportare. Si tratta di riconoscere, possedere, stringere amicizia ed essere a proprio agio nell’essere vulnerabili».

Suor Franca Zonta, superiora generale delle marianiste e membro del consiglio direttivo dell’Uisg, ha invece tratteggiato i confini della riflessione sulla sinodalità che accompagnerà due giorni della plenaria, mettendola in parallelo con quella del cammino che la Chiesa intera sta facendo, «cammino che l’Uisg sta percorrendo dal 1965, quando le nostre sorelle hanno deciso di fondarlo», e sviscerando le tre parole-chiave del sinodo: comunione, partecipazione e missione. «Trovarci insieme da tutte le parti del mondo, condividere progetti sogni e speranze, e poi sentire quanto oggi la missione chieda di mettere insieme forze e risorse per rispondere insieme alle sfide che il mondo contemporaneo rivolge alla vita consacrata: tutto ciò — ha osservato — parte dall’idea di agire ma anche di pensare insieme un cambiamento che non sia occasionale ma strutturale, e nuovi stili di leadership, sul sentiero di una vera e feconda sinodalità».

Dal canto suo suor Patricia Murray, segretaria dell’Uisg, ha sottolineato come alla plenaria il Comitato esecutivo fornirà una panoramica degli sviluppi all’interno dell’organismo a partire dall’ultima assemblea nel 2019. La responsabile ha fatto il punto sullo sviluppo delle iniziative nate dal precedente incontro, tra cui la piattaforma «Laudato si’» e una commissione che aiuti i leader delle congregazioni maschili e femminili a elaborare linee-guida e protocolli per tutte le questioni relative alla cura e alla tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. Suor Patricia ha concluso con gli obiettivi della plenaria: comprendere i processi di trasformazione che possono avvenire impegnandosi nel cammino sinodale; approfondire la spiritualità della sinodalità; scoprire insieme quale formazione è necessaria per guidare le comunità in maniera sinodale. Per questo, l’attenzione verterà sull’ascolto vicendevole: «Le presentazioni durante l’assemblea si concentreranno sulle esperienze di vulnerabilità, in modo che ciascuno possa identificare le proprie vulnerabilità, la spiritualità della sinodalità e la chiamata a guidare in modo sinodale».

Da tempo l’Unione internazionale si adopera affinché le superiore generali possano trovare un più ampio spazio all’interno del contesto ecclesiale, facendo rete tra le diverse realtà e creando nuove strategie di presenza in modo che le religiose possano comunicare senza che le distanze geografiche e le differenze culturali e linguistiche ostacolino il dialogo e la crescita di questa comunità globale.

Alla plenaria è prevista la partecipazione di circa 700 superiore generali di settantuno diverse nazionalità. Il continente più rappresentato sarà l’Europa, a motivo della presenza di un gran numero di case generali delle congregazioni. Dal continente africano la delegazione più nutrita arriverà dalla Repubblica Democratica del Congo, per l’Asia invece dall’India. L’America settentrionale sarà rappresentata dagli Stati Uniti, quella centrale dal Messico, quella meridionale dal Brasile. Gli interventi di una decina di relatrici e relatori guideranno le partecipanti servendosi di cinque parole-chiave: vulnerabilità, processo sinodale, vita religiosa e sinodalità, periferie, richiamo alla trasformazione. Tra gli obiettivi vi sono la creazione di una piattaforma internazionale di comunicazione e formazione e l’offerta di programmi e pubblicazioni regolari volte a coadiuvare il dialogo sulla vita religiosa tra le congregazioni e con le istituzioni ecclesiastiche e sociali.

Ispirata dal Concilio Vaticano ii , l’Uisg è stata fondata nel 1965 e attualmente è composta da 1903 superiore generali che si organizzano in trentasei gruppi regionali chiamati “costellazioni”.

di Valentina Angelucci