Ricordo del cardinale Carlos Amigo Vallejo, morto ieri all’età di 87 anni

Uomo di pace
e di riconciliazione

 Uomo di pace  e di riconciliazione  QUO-096
28 aprile 2022

Il cardinale Carlos Amigo Vallejo, dell’ordine dei Frati minori, arcivescovo emerito di Sevilla, in Spagna, è morto mercoledì 27 aprile all’Hospital Universitario di Guadalajara. Era nato a Medina de Rioseco, nell’arcidiocesi di Valladolid, il 23 agosto 1934, ed era stato ordinato sacerdote il 17 agosto 1960. Nominato il 17 dicembre 1973 arcivescovo di Tanger, in Marocco, aveva ricevuto la consacrazione episcopale il 28 aprile 1974. Quindi il 22 maggio 1982 era divenuto arcivescovo di Sevilla. Giovanni Paolo ii lo aveva creato e pubblicato cardinale, del titolo di Santa Maria in Monserrato degli spagnoli, nel Concistoro del 21 ottobre 2003. Aveva rinunciato al governo pastorale dell’arcidiocesi il 5 novembre 2009. Le esequie saranno celebrate sabato 30 aprile, alle 11.30, all’altare del Giubileo della cattedrale di Sevilla. Il cardinale Amigo Vallejo sarà poi sepolto nella cappella di San Paolo, situata accanto alla Virgen de los Reyes, come da lui stesso chiesto.

Con il suo carisma francescano, forte anche degli studi in medicina e psicologia, era stato protagonista del dialogo con i musulmani nel nord Africa anche nel ruolo di mediatore tra Spagna, Algeria, Libia, Marocco, Mauritania e Tunisia. Aveva inoltre sempre avuto uno sguardo di particolare attenzione per il continente americano. Ecco il profilo del cardinale spagnolo Carlos Amigo Vallejo, morto ieri all’età di 87 anni.

In queste ore l’arcivescovo di Sevilla, monsignor Josep Àngel Saiz Meneses, ha dato voce al cordoglio e all’affetto di tutta la popolazione per il compianto cardinale che è stato pastore dell’arcidiocesi dal 1982 al 2009. L’arcivescovo, che ne ha ricordato il servizio e la passione evangelizzatrice a tutto campo come «figura chiave della Chiesa e della società del suo tempo», è stato particolarmente vicino al suo predecessore, soprattutto dal ricovero in ospedale, lo scorso 25 febbraio, in seguito a una caduta, durante una celebrazione, per la quale era stato sottoposto a un’operazione all’anca. Le condizioni di salute del cardinale si erano poi aggravate e lunedì scorso era stato sottoposto a un intervento chirurgico ai polmoni. Con parole di affetto e gratitudine lo ha ricordato anche monsignor Juan José Asenjo Pelegrina, a sua volta arcivescovo di Sevilla tra il 2009 e il 2021, che del cardinale Amigo Vallejo fu coadiutore per circa un anno e poi diretto successore.

La camera ardente sarà allestita oggi pomeriggio, giovedì 28, nel Salón del Trono del palazzo arcivescovile di Sevilla, nella cui cappella sarà celebrata la messa di suffragio. Intanto il Comune ha dichiarato il lutto cittadino ufficiale per la morte del cardinale — definito figlio adottivo della città proprio in considerazione del lungo episcopato — da mezzogiorno di giovedì a mezzogiorno di venerdì.

Carlos Amigo Vallejo era nato nel 1934. Suo padre José era medico ed era stato anche sindaco di Medina de Rioseco. Aveva iniziato gli studi di medicina a Valladolid, abbandonati però quasi subito per entrare nel noviziato dell’ordine dei Frati minori. Ordinato sacerdote nel 1960 da monsignor Miguel Nóvoa Fuente, vescovo ausiliare di Santiago de Compostela, aveva studiato filosofia a Roma. Quindi alla Universidad Central di Madrid aveva studiato psicologia.

Nominato nel 1970 superiore della Provincia francescana di Santiago, nel 1973 era stato eletto arcivescovo di Tanger in Marocco, ricevendo la consacrazione episcopale l’anno successivo nella chiesa di San Francisco el Grande a Madrid. A consacrarlo il cardinale Marcelo González Martín, arcivescovo di Toledo; co-consacranti monsignor Félix Romero Menjíbar, arcivescovo di Valladolid, e monsignor Francisco Aldegunde Dorrego, arcivescovo emerito di Tanger. Gratia et pax il suo motto episcopale.

Nel febbraio 1976 a Tripoli, in Libia, aveva partecipato, come membro della delegazione della Santa Sede, all’incontro di dialogo islamico-cristiano patrocinato dal Segretariato per i non credenti e dalla Repubblica araba di Libia. Nell’ottobre 1977 aveva partecipato alla quarta assemblea generale del Sinodo dei vescovi, dedicata alla catechesi, come delegato della Conferenza episcopale regionale del Nord Africa.

Durante il ministero episcopale a Tanger si era impegnato soprattutto nel dialogo interreligioso e nell’ecumenismo, partecipando a numerosi incontri. Sotto il suo episcopato erano state avviate le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il Marocco. In varie occasioni era stato mediatore per la soluzione di problemi esistenti tra i Paesi del Maghreb e la Spagna. Si era impegnato nella creazione di centri per la promozione sociale della donna musulmana e nella promozione di migliori relazioni tra le comunità cristiana, musulmana ed ebrea.

Il 22 maggio 1982 era stato nominato arcivescovo di Sevilla, ricevendo il pallio, il successivo 9 giugno, dall’arcivescovo Antonio Innocenti, nunzio apostolico in Spagna, durante la celebrazione d’ingresso nella cattedrale. Nell’ottobre del 1983 aveva partecipato alla sesta assemblea generale del Sinodo dei vescovi — dedicata a riconciliazione e penitenza nella missione della Chiesa — come membro designato da Giovanni Paolo ii.

Nel 1984 era stato eletto nel comitato esecutivo della Conferenza episcopale spagnola, incarico svolto fino al 1987 e poi tra il 2005 e il 2009. Aveva ricoperto, a partire sempre dal 1984, anche il ruolo di presidente della Commissione episcopale per la preparazione e la celebrazione del quinto centenario dell’evangelizzazione dell’America (1992).

Nel 1990 Giovanni Paolo ii lo aveva nominato membro della Pontificia Commissione per l’America latina, rinnovandogli successivamente l’incarico. Nel 1992 aveva preso parte alla quarta Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano a Santo Domingo.

A Sevilla, aveva fatto parte del comitato di esperti formato in occasione dell’Esposizione universale, per portare il contributo della visione cristiana alla manifestazione.

Nel giugno 1993 aveva accolto Giovanni Paolo ii , per la seconda volta, a Sevilla in occasione della chiusura del 45° Congresso eucaristico internazionale. Un milione di fedeli aveva partecipato alla Statio Orbis conclusiva del 13 giugno. Una celebrazione per lui particolarmente significativa e fortemente voluta.

Sempre nel 1993, in occasione dell’assemblea straordinaria della Conferenza episcopale spagnola, l’arcivescovo Amigo Vallejo era stato eletto presidente della Commissione episcopale per i rapporti tra vescovi e superiori maggiori, incarico mantenuto fino al 1999. Come membro della Conferenza episcopale del suo Paese aveva partecipato anche alla nona assemblea generale del Sinodo dei vescovi del 1994 sulla vita consacrata.

Nel marzo 1999, nell’assemblea plenaria straordinaria della Conferenza episcopale spagnola, era stato eletto presidente della Commissione per le missioni e la cooperazione tra le Chiese, incarico conservato fino al 2005.

Il 3 febbraio 2002 era stato nominato membro del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari (per la Pastorale della salute).

Come pastore della Chiesa che è in Siviglia aveva dato un significativo impulso alla preparazione del Grande Giubileo del 2000. Nell’anno pastorale 1997-1998 aveva indetto l’assemblea diocesana delle confraternite, come preludio al primo Congresso internazionale delle confraternite e della religiosità popolare, celebrato poi nella cattedrale sivigliana nell’ottobre 1999.

Nel novembre 1998 aveva organizzato il Congresso diocesano di carità e di povertà, sempre nella cattedrale di Siviglia. Nel settembre 1999 aveva presieduto la cerimonia di inaugurazione del nuovo seminario diocesano, alla presenza anche del re Juan Carlos ii.

Creato cardinale nel Concistoro del 21 ottobre 2003, il 27 aprile 2004 aveva preso possesso del titolo di Santa Maria in Monserrato degli spagnoli. Dal 6 all’8 ottobre aveva partecipato al Symposium sull’Eucaristia in preparazione al 48° Congresso eucaristico internazionale svoltosi poi a Guadalajara, in Messico, prendendo parte anche ai lavori dello stesso congresso. Il 13 novembre 2004 era intervenuto alla Conferenza internazionale sulle cure palliative promossa del Pontifico Consiglio per la Pastorale della salute. Il 5 novembre 2009 aveva rinunciato al governo pastorale dell’arcidiocesi di Sevilla.

Aveva preso parte ai conclavi del 2005 e del 2013. Come inviato speciale di Benedetto xvi , nel 2011 aveva presieduto le celebrazioni per i cinquecento anni della prima circoscrizione ecclesiastica eretta in America, a Santo Domingo e Puerto Rico. Nel 2012, sempre da inviato speciale del Papa, aveva presieduto le celebrazioni conclusive del quinto centenario dell’arrivo a Puerto Rico del primo vescovo, don Alonso Manso.

A conferma della sua attenzione per il continente americano, aveva partecipato agli incontri del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam). Numerosi i riconoscimenti internazionali che gli sono stati attribuiti, in particolare dalla Repubblica Dominicana e da Panamá. Era inoltre membro delle Accademie di Buenas Letras, di Medicina e delle Bellas Artes di Sevilla.


Telegramma di cordoglio del Papa