Nell’incontro con la comunità srilankese il Papa lancia un appello affinché si chiariscano le responsabilità degli attentati della Pasqua del 2019

Preghiamo per le vittime della guerra e del terrorismo

 Preghiamo per le vittime  della guerra e del terrorismo  QUO-094
26 aprile 2022

Papa Francesco ha rivolto un appello alle autorità dello Sri Lanka perché «si chiarisca definitivamente chi sono stati i responsabili» degli attentati della Pasqua 2019 nei quali morirono 269 persone. Occasione per chiedere questo atto di giustizia che «porterà pace» è stato l’incontro del Pontefice con circa 4.000 rappresentanti della comunità dello Sri Lanka residenti in Italia, ricevuti nella mattina di lunedì 25 aprile nella basilica di San Pietro. Accompagnati dal cardinale Albert Malcom Ranjith Patabendige Don, arcivescovo di Colombo, e da nove vescovi, erano presenti alcuni bambini rimasti feriti gravemente nell’attentato. Con loro 41 familiari delle vittime che hanno mostrato al Papa le fotografie dei loro cari. Particolarmente significativa la presenza dei rappresentanti buddisti e anche musulmani e indù. In attesa dell’incontro con Francesco, il cardinale ha celebrato la messa nella basilica Vaticana ricordando in particolare coloro che hanno perso la vita negli attentati e pregando per la pace. Ecco le parole del Papa.

Cari fratelli e sorelle srilankesi, pace a voi!

Vi saluto con le parole di Gesù risorto, che sono risuonate nella Chiesa durante l’Ottava di Pasqua.

Siete venuti da Roma e da varie parti d’Italia in pellegrinaggio alla Tomba di San Pietro, guidati dai vostri Pastori. È un gesto di fede ed è anche una bella testimonianza. Vi ringrazio per questo.

Il motivo che vi ha convocati qui è l’anniversario dei tragici eventi che, nel giorno di Pasqua del 2019, hanno seminato morte e terrore in Sri Lanka. Oggi avete offerto il Sacrificio eucaristico in suffragio delle vittime di quei terribili attentati, e avete pregato per quanti rimasero feriti — alcuni dei quali qui presenti — e per i familiari, come pure per tutto il popolo dello Sri Lanka. Con tutto il cuore mi unisco alla vostra preghiera.

“Pace a voi”, ripete il Signore Risorto. Lui è il nostro Salvatore, Lui solo! Di fronte all’orrore e all’assurdità di certi atti, che sembra impossibile siano commessi da uomini, appare evidente l’opera del Maligno. E allora comprendiamo perché il Figlio di Dio, l’Innocente, il Santo, il Giusto, per salvarci ha dovuto morire crocifisso. Ha preso su di sé non solo la morte, ma la crudeltà del male, dell’odio, della violenza fratricida. La sua Croce e la sua Risurrezione sono luce di speranza nelle tenebre più fitte. Preghiamo oggi per tutte le vittime della violenza e della guerra, in particolare del terrorismo.

Cari fratelli e sorelle, insieme con voi desidero pregare per la vostra patria, lo Sri Lanka, che ho avuto la gioia di visitare nel gennaio del 2015. Preghiamo per i governanti, per quanti hanno responsabilità sociali ed educative e per tutto il popolo. Che le presenti difficoltà possano trovare soluzione con l’impegno e la collaborazione di tutti. Preghiamo per la Chiesa in Sri Lanka: per intercessione di Maria Santissima sia colma di Spirito Santo e annunci con gioia il Vangelo di Cristo Salvatore.

Grazie ancora, carissimi, della vostra testimonianza.

Non vorrei finire senza fare un appello alle Autorità del vostro Paese. Per favore e per amore alla giustizia, per amore al vostro popolo, che si chiarisca definitivamente chi sono stati i responsabili di questi eventi [gli attentati della Pasqua 2019]. Questo porterà pace alla vostra coscienza e alla Patria.

Di cuore benedico ciascuno di voi e le vostre famiglie. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!