Il fiume arteria dell’Europa centrale è ormai un gigante malato

C’erano una volta i pescatori sul Danubio

 C’erano una volta i pescatori sul Danubio  QUO-093
25 aprile 2022
Come scrisse anche Claudio Magris, il Danubio, coi suoi 3 mila chilometri attraverso l’Europa centrale, rappresenta qualcosa di più di un elemento geografico: è l’incontro di culture, l’articolazione della convivenza fra i popoli, con le loro diverse etnie, proprio come in Vojvodina, fra la popolare zona serba. Nel 2020 alcuni studi, come quello pubblicato dall’Osservatorio dei Balcani, segnalavano una condizione delle acque preoccupante, soprattutto lungo il corso del fiume in Serbia, tanto da esser definito dai media “il gigante malato”. Il Danubio, però, non è un problema solo a Belgrado o a Novi Sad, seconda città serba per popolazione. Col suo ampio bacino idrografico (il 10% della superficie europea), e i diversi Paesi attraversati, il Danubio è, in Europa, secondo solo al Volga; tuttavia ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati