Il Papa era andato a visitarlo il Venerdì Santo

È morto
il cardinale messicano
Javier Lozano Barragán

 È morto il cardinale messicano  Javier Lozano Barragán  QUO-090
20 aprile 2022

Stamattina a Roma è morto all’età di 89 anni il cardinale messicano Javier Lozano Barragán, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la pastorale della salute). Nato a Toluca il 26 gennaio 1933, aveva ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 30 ottobre 1955. Eletto alla Chiesa titolare di Tinisia di Numidia il 5 giugno 1979 e nominato vescovo ausiliare di México, aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il successivo 15 agosto. Quindi il 28 ottobre 1984 era stato trasferito alla sede residenziale di Zacatecas. Il 31 ottobre 1996 Giovanni Paolo ii lo aveva nominato Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (pastorale della salute) e il 7 gennaio 1997 gli aveva conferito il titolo personale di arcivescovo. Nel concistoro del 21 ottobre 2003 era stato creato e pubblicato cardinale diacono di San Michele Arcangelo. Il 18 aprile 2009 aveva rinunciato all’incarico di Presidente del Pontificio Consiglio, che successivamente è confluito nel Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Il 12 giugno 2014 il porporato aveva optato per l’ordine dei cardinali presbiteri, ricevendo il nuovo titolo di Santa Dorotea.

Papa Francesco, nel giorno del Venerdì Santo, ha fatto visita al cardinale Javier Lozano Barragán nel suo appartamento a Palazzo San Calisto, nel quartiere romano di Trastevere. Il porporato ha pregato con il Pontefice: fino all’ultimo ha affidato alla Madre di Dio se stesso e il suo lungo servizio svolto nella Chiesa prima in Messico e poi a Roma.

Già l’11 maggio 2013, neanche due mesi dopo l’elezione, Papa Bergoglio aveva voluto recarsi presso la clinica romana Pio xi dove il porporato era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

Tutta la sua esistenza è stata caratterizzata da una forte devozione mariana: nella basilica della Vergine di Guadalupe aveva ricevuto la Prima Comunione; nella medesima, il 15 agosto del 1979 era stato ordinato vescovo. Sempre nel santuario guadalupano aveva scelto di celebrare la prima messa da neo-cardinale e in particolare vi era tornato nel 2004 per ricordare il venticinquesimo anniversario di episcopato.

Messicano da generazioni, era erede della fede di un popolo, purificata nel crogiolo delle prove e delle persecuzioni. Nel seminario diocesano di Zamora, nello stato di Michoacán, aveva ricevuto la formazione al sacerdozio. Trasferitosi poi a Roma per completare gli studi, tra il 1954 e il 1958, aveva conseguito la laurea e il dottorato in Teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana.

Dopo l’ordinazione presbiterale, ricevuta il 30 ottobre 1955, nella cappella del Collegio Pio-Latinoamericano a Roma, per le mani del cardinale Carlo Confalonieri, era tornato in patria come docente di Teologia dogmatica, di storia della filosofia nel seminario diocesano di Zamora, nonché come prefetto degli studi, e insegnante di pedagogia nelle scuole magistrali. Era stato impegnato anche nella formazione permanente del clero diocesano.

Dal 1973 al 1975 era stato presidente della Società teologica messicana. Dal 1977 al 1979 fu chiamato a servire più direttamente la Chiesa in America latina come direttore dell’Istituto teologico pastorale del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), a Medellín in Colombia.

Nel 1979 aveva partecipato alla terza Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano a Puebla. Il 5 giugno di quello stesso anno era stato eletto alla Chiesa titolare di Tinisa di Numidia e nominato vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di México, ricevendo l’ordinazione episcopale il 15 agosto dalle mani del cardinale Ernesto Corripio Ahumada, Arcivescovo di México. Fece suo come motto episcopale l’espressione Resurrectionis.

Da Vescovo ausiliare aveva svolto la sua missione pastorale in particolare nel terzo vicariato episcopale della capitale Città del Messico.

Dal 26 settembre al 25 ottobre 1980 era stato Segretario speciale della quinta Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi svoltosi in Vaticano sul tema: «La famiglia oggetto e soggetto della missione».

In seguito, il 28 ottobre 1984, fu nominato Vescovo di Zacatecas. In quanto pastore di questa Chiesa particolare, si era impegnato per dare nuovo impulso all’evangelizzazione e per la riorganizzazione la Diocesi secondo le esigenze dei nuovi tempi. Aveva testimoniato la sua passione per questa Comunità diocesana svolgendo una vita pastorale attiva e, soprattutto, promuovendo il rinnovamento del clero e delle strutture pastorali, rilanciando così il dialogo con il mondo della cultura.

Nello stesso periodo aveva fondato la Pontificia Università del Messico, essendone responsabile accademico presso la Santa Sede e membro del consiglio superiore dal 1982 al 1985.

Nel corso del suo servizio episcopale aveva vissuto momenti difficili e di incomprensioni nel dialogo tra i responsabili del Governo civile e la Chiesa. In quei frangenti sostenne con forza il riconoscimento giuridico della Chiesa cattolica in Messico, che solo poco tempo prima pareva impensabile.

Dal 12 al 28 ottobre 1992 partecipò a Santo Domingo alla quarta Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano.

Proprio la presenza a numerose riunioni di Vescovi gli aveva offerto l’opportunità di maturare una grande esperienza che seppe far fruttificare prima nel servizio in Patria e poi in quello alla Curia Romana. Nel 1994 prese pure parte alla nona Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata alla vita consacrata.

Nell’ambito del Celam, dal 1986 al 1991, era stato presidente del Dipartimento per l’educazione e, dal 1995 al 1997, di quello per l’economia.

Il 31 ottobre 1996 Giovanni Paolo ii lo aveva chiamato a guidare il Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (pastorale della salute) e il 7 gennaio 1997 gli conferì il titolo personale di arcivescovo. Nello stesso anno era stato nominato consigliere della Pontificia Commissione per l’America latina.

Come incaricato della pastorale della salute, aveva preso parte alle Assemblee speciali del Sinodo dei vescovi per l’America (1997), per l’Asia (1998), per l’Europa (la seconda, 1999) e alla decima Assemblea generale ordinaria sul ministero del vescovo.

Fu creato e pubblicato cardinale diacono di san Michele Arcangelo nel concistoro del 21 ottobre 2003. Il 12 giugno 2014, aveva quindi optato per l’ordine dei cardinali presbiteri e il 1° novembre dello stesso anno aveva preso possesso del nuovo titolo di Santa Dorotea a Trastevere.

Come presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari ha servito instancabilmente il mondo della sofferenza. In particolare, aveva organizzato le Giornate mondiali del malato, alle cui celebrazioni nei vari Paesi prese parte come inviato speciale del Santo Padre: a Vailankanni in India, a Lourdes a Yaoundé, ad Adelaide, a Seoul. Aveva inoltre partecipato ad assise internazionali sulla salute, intervenendo su temi delicati, quali la lotta all’Aids e alla droga.

Nel 2005 entrò nel conclave che elesse Papa Benedetto xvi . Il 21 aprile era stato confermato Presidente del Pontificio Consiglio.

Ha aderito alla quinta Conferenza generale dell’Episcopato latinoamericano ad Aparecida, nel 2007, e all’undicesima Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sull’Eucaristia, come pure nel 2008 alla dodicesima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata alla parola di Dio. Il 18 aprile 2009 aveva rinunciato all’incarico di Presidente del Pontificio Consiglio.

Nella Curia Romana fece parte delle Congregazioni per i Vescovi, dell’Evangelizzazione dei Popoli e delle Cause dei Santi; inoltre, del Pontificio Consiglio per il Dialogo con i non Credenti, del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione internazionale per i Congressi Eucaristici.