La sera della domenica di Pasqua il Pontefice su Rai 1

“Volti dei Vangeli”

  “Volti dei Vangeli”  QUO-088
16 aprile 2022

Una prima serata dedicata ai “Volti dei Vangeli”, agli incontri di Gesù raccontati da Papa Francesco: è il programma realizzato dal Dicastero per la Comunicazione con Rai Cultura, in collaborazione con la Biblioteca Apostolica Vaticana e i Musei Vaticani, in onda alle 21.25 su Rai 1 il 17 aprile, domenica di Pasqua. All’inizio sarà trasmesso un contributo speciale di Roberto Benigni, che rifletterà sul volto gioioso di Gesù.

Oltre a un’ampia intervista raccolta per l’occasione, il programma propone alcune delle riflessioni che nei nove anni del suo pontificato Francesco ha offerto — nelle omelie durante la celebrazione mattutina della messa a Santa Marta (alcune delle quali inedite), negli Angelus e in altre circostanze — sui protagonisti dei Vangeli: da san Matteo al buon ladrone, da Giuda alla Maddalena, da Ponzio Pilato al Figliol prodigo.

La voce del Papa accompagnerà lo spettatore dentro le scene evangeliche, rappresentate dai grandi artisti nei quadri, negli affreschi, nelle miniature dei codici e nelle sculture, molte delle quali appartenenti al tesoro di bellezza conservato in Vaticano. Ogni personaggio che incontra Gesù viene raccontato dal Papa ed è illustrato da immagini famose (ma anche sconosciute e inedite) attraverso l’obiettivo del fotografo-regista che “entra” nei quadri, negli affreschi e nelle miniature e nei loro dettagli.

Gli autori del programma sono Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione, e Lucio Brunelli. «“Volti dei Vangeli” dirà qualcosa sia a chi crede sia a chi non crede» spiega il primo. «È un format nuovo, ed è una grande sfida che venga trasmesso in prima serata a Pasqua. L’idea è nata una sera mentre cenavo con Lucio. Siamo partiti dall’idea di comunicare il fascino dei Vangeli a credenti e non credenti, usando l’arte e la capacità di racconto di Papa Francesco». «Siamo entrambi convinti — aggiunge — che alcune delle cose più belle dette dal Papa si trovino nelle omelie “a braccio”, pronunciate alla messa di Santa Marta. Omelie che presentano una modalità tipica della spiritualità gesuitica: quella di “entrare” nelle scene del Vangelo, di descriverle, di mettersi nei panni dei personaggi, di stare sulla scena, senza passare subito all’esegesi o all’insegnamento morale. Il Papa stesso, nell’intervista che ci ha rilasciato, sottolinea l’importanza di questa contemporaneità».

«Nell’intervista che accompagna i racconti di dieci personaggi dei Vangeli — conclude Tornielli — il Papa dice che il vedere è fondamentale nella fede. Lo stupore e il vedere. L’arte, soprattutto il meglio dell’arte medievale, ma non solo (pensiamo a certi dipinti del Caravaggio o di Rembrandt), ci aiuta a entrare nelle scene del Vangelo».