Nelle Filippine la tempesta tropicale ha provocato lutti e devastazioni

Il cordoglio del Papa
per le vittime del tifone Megi

epa09887641 A handout photo made available by the Philippine Army (PA) - 14th Infantry Batallion ...
14 aprile 2022

Manila , 14. Sono la solidarietà, la vicinanza spirituale e le preghiere «per i morti, i feriti e gli sfollati» i sentimenti espressi da Papa Francesco al popolo delle Filippine, colpito in queste ore dal tifone Megi.

In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, inviato alle autorità ecclesiastiche e statali del Paese asiatico, il Pontefice ricorda la «perdita di vite umane e la distruzione» causata dal ciclone, facendosi vicino anche ai soccorritori. Infine, il Papa invoca su tutto il popolo filippino «le benedizioni di Dio di forza e di pace».

Intanto, cresce di ora in ora il bilancio delle vittime: 133 quelle riscontrate al momento, ma sono numeri in salita, perché i soccorritori continuano a scavare nel fango alla ricerca dei dispersi.

Almeno 150 le persone che mancano all’appello nel solo villaggio di Pilar, nella provincia centrale di Leyte. Qui, frane e smottamenti hanno distrutto intere comunità di agricoltori e pescatori, mentre negli insediamenti agricoli intorno a Baybay City si contano 86 morti e un centinaio di dispersi. Altre 26 vittime e 150 dispersi si registrano nella zona costiera di Abuyong, nonché sull’isola meridionale di Mindanano, dove sono annegate tre persone.

Abbattutasi tre giorni fa sulle Filippine centrali, con venti fino a 65 chilometri orari, Megi (Agaton, secondo la denominazione locale) è la prima tempesta tropicale del 2022 a colpire l’arcipelago asiatico che, in media, viene raggiunto da 20 tifoni all’anno.

Tra i più devastanti, si ricordano il ciclone Rai, che ha flagellato l’arcipelago alla fine del 2021, lasciando sul campo 400 morti e centinaia di migliaia di sfollati, e la tempesta Hayan che ha colpito il Paese nel 2013, provocando almeno 7.300 tra morti e dispersi.