Nella messa crismale del Giovedì santo il Papa chiede ai sacerdoti umiltà e povertà

Contro l’idolo
della mondanità spirituale

 Contro l’idolo della mondanità spirituale  QUO-086
14 aprile 2022

La mondanità spirituale, il primato dei numeri e delle statistiche e il funzionalismo: sono i «tre spazi di idolatria nascosta» usati dal «Maligno per depotenziarci della nostra vocazione di pastori». Papa Francesco li ha indicati ai sacerdoti che stamattina, Giovedì santo, hanno concelebrato con lui la Messa crismale, durante la quale hanno rinnovato le promesse fatte al momento dell’ordinazione. Riguardo al primo aspetto il Pontefice ha fatto notare, ripetendolo per ben due volte, che «un sacerdote mondano non è altro che un pagano clericalizzato». Quanto al pragmatismo dei numeri, il vescovo di Roma ha spiegato che esso ha come conseguenza il «cancellare ogni tratto personale nella discussione» per «dare la preminenza alla maggioranza, che, in definitiva, diventa il criterio di discernimento». Infine circa il terzo aspetto ha denunciato che «la mentalità funzionalista non tollera il mistero», ma «punta all’efficacia». E i preti che coltivano questa idolatria, ha aggiunto «sono gli innamorati del piano di rotta, del piano del cammino, non del cammino». Da qui l’esortazione a essere umili e poveri come Gesù, riconoscendo in Lui «l’unica via per non sbagliarci nel sapere che cosa sentiamo, a che cosa ci conduce il nostro cuore»; la sola «via per discernere bene confrontandoci con Lui, ogni giorno, come se anche oggi si fosse seduto nella nostra chiesa parrocchiale». E in proposito il Papa ha voluto donare a ciascuno dei concelebranti una copia di Testimoni, non funzionari. Il sacerdote dentro il cambiamento d’epoca del vescovo François-Xavier Bustillo, pubblicato in italiano dalla Libreria Editrice Vaticana.

L'omelia del Papa