L’appello del Papa per l’Ucraina davanti a sessantacinquemila fedeli nella domenica delle Palme

Tregua pasquale

 Tregua pasquale  QUO-083
11 aprile 2022

«Una tregua pasquale; non per ricaricare le armi e riprendere a combattere», ma «per arrivare alla pace» in Ucraina: l’ha chiesta Papa Francesco ieri, domenica delle Palme, auspicando «un vero negoziato» che preveda «anche qualche sacrificio... Infatti — ha domandato con un’immagine fortemente evocativa —, che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?». L’appello del Pontefice è riecheggiato all’Angelus al termine della celebrazione della messa in piazza San Pietro, dove finalmente è tornato il popolo di Dio dopo le chiusure dovute alla pandemia: sessantacinquemila i fedeli che hanno partecipato al rito presieduto dal vescovo di Roma sul sagrato della basilica vaticana. All’omelia, dopo la proclamazione della Passione del Signore secondo Luca, il Papa ha sottolineato che «quando si usa violenza... si arriva a compiere crudeltà assurde. Lo vediamo nella follia della guerra, dove si torna a crocifiggere Cristo», ha detto, rimarcando che oggi «Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli; nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio; negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli».

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