Fotogrammi di una narrazione visiva

 Fotogrammi di una narrazione visiva  QUO-083
11 aprile 2022

I testi della Via Crucis 2022 sono illustrati da riproduzioni di miniature tratte da due manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana: un libro di meditazioni sulla Passione e un libro d’Ore del sec. xv : Vat. lat. 9206, Libro devozionale con meditazioni sulla Passione di Gesù, 1473; Ott. lat. 2919, Libro d’Ore, sec. xv . La riproduzione completa dei due manoscritti è disponibile in open access sulla biblioteca digitale della Biblioteca Vaticana (digi.vatlib.it).

Vat. lat. 9206

La maggior parte delle miniature riprodotte è tratta dal manoscritto Vaticano latino 9206, libro devozionale fiammingo di piccolo formato contenente le Meditazioni sulla Passione di Gesù di Giordano di Quedlinburg (1300 ca. - 1370/1380), del 1473, come si legge nel colophon (f. 206v), e illustrato da più artisti. 

Le Meditationes Vitae Christi tardomedievali erano un tipo di libro destinato alla devozione privata. Il testo dell’agostiniano Giordano di Quedlinburg è costituito da sessantacinque meditazioni sulla Passione, ciascuna composta da una preghiera, un testo biblico, un insegnamento, l’esortazione a vivere la Passione del Signore. Divenne popolare, ebbe una circolazione autonoma rispetto all’Opus postillarum et sermonum e fu tradotto in diverse lingue volgari. Il manoscritto conservato in Vaticana è un raro esempio del testo delle sessantacinque meditazioni illustrato in modo completo e dettagliato, come avviene negli esemplari a stampa. 

Il Vat. lat. 9206 si apre con l’illustrazione di Cristo in gloria; seguono le sessantacinque parti del testo in olandese introdotte da altrettante miniature, quasi sempre a piena pagina, con scene della Passione e bordure tipicamente fiamminghe, iniziali decorate in oro e colore. Per ciascun momento descritto e meditato si trovano più raffigurazioni che si susseguono come fotogrammi di una narrazione visiva, indugiando su alcuni particolari, talvolta appositamente ingranditi: i chiodi, le dita puntate per accusare, gli sputi contro Gesù. Questo consente al lettore di partecipare empaticamente alla Passione, e quasi di sentire e toccare, oltre che vedere, il dolore, gli sguardi, gli oltraggi, i gesti di quei momenti.  Alcune note sul primo e sull’ultimo foglio del manoscritto mantengono traccia della storia del manoscritto e dei nomi delle persone, laici e religiosi (secc. xvi - xix ), che hanno continuato a leggerlo e a usarlo nel tempo. (secc. xvi , xvii , xix ).

Ott. lat. 2919

Per la ii e la ix stazione sono state riprodotte due miniature dal manoscritto Ottoboniano latino 2919, un libro d’Ore del sec. xv , di piccolo formato, anch’esso di area fiamminga, elegantemente miniato. Contiene le parti caratteristiche di questa tipologia di libro: il calendario, gli Uffici della Croce, della Vergine, dei defunti, e i suffragi dei santi. Le due miniature appartengono alle sette che corredano l’Ufficio della Croce; a questo Ufficio nei libri d’Ore sono abitualmente associate raffigurazioni di alcuni momenti della Passione, come all’Ufficio della Vergine le scene dell’infanzia di Gesù. 

Incisivo l’uso del colore: «Maestro dei cieli argentei» fu denominato, per l’applicazione di una particolare tecnica, l’autore di questo splendido esempio di arte fiamminga, poi identificato come il «Maestro di Guillebert de Metz», attivo nella prima metà del sec. xv . Nei libri d’Ore l’apparato illustrativo funziona da “segnalibro” per l’individuazione delle partizioni del testo. In questo caso in corrispondenza dei vari incipit si trovano una miniatura a piena pagina a sinistra e un’iniziale istoriata a destra: le scene di formato più grande del Nuovo Testamento e quelle dell’Antico Testamento raffigurate all’interno dell’iniziale dialogano secondo la tecnica delle prefigurazioni. Ampie bordure con elementi floreali e figurativi arricchiscono le ventitrè miniature a piena pagina.

I libri d’Ore furono considerati i best sellers del Medioevo, realizzati in notevole quantità a partire dal sec. xiv e fino a dopo l’invenzione della stampa.

 

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Le miniature del libro d’Ore e del libro di meditazioni propongono scene della Vita di Gesù, in un caso secondo cicli iconografici prestabiliti legati al protagonista dell’Ufficio piuttosto che strettamente legati alla lettera del testo illustrato, nell’altro caso secondo un racconto dettagliato per immagini. I lettori potevano identificarsi nei personaggi, raffigurati spesso con abiti secondo la foggia del tempo. Le scene affollate, gli sguardi che si incrociano, gli incontri ravvicinati e l’espressione dei volti parlano ancora a ciascuno di noi, aiutandoci a entrare nella preghiera e nella meditazione. (Claudia Montuschi)