09 aprile 2022
Canticchia, centellina le parole come sentendone il sapore, cantilena le frasi come inseguendo la cadenza di un dialetto dimenticato, cullandosi da solo nei suoni, riposando nelle pause o ripartendo di slancio ad ogni capoverso. Il tutto a voce sommessa o altissima, in un falsetto straniante, talvolta gridando imperativi che suonano come minacce, o ordini marziali (You! You!; e ancora No One Hears You!) talvolta singhiozzando, inciampando e saltellando sullo spartito che lui stesso ha disegnato. Scritto e disegnato, perché nel suo libro le immagini sono parte integrante del testo (in quanto “scritte” in lingua dei segni).
È davvero sorprendente vedere e ascoltare Ilya Kaminsky mentre interpreta le sue poesie, e vedere dal vivo la trasformazione di un intellettuale quarantenne dal sorriso gentile in un animale da ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati