Il Papa al Consiglio superiore della magistratura italiana

Per una giustizia che lotta contro corruzione e clientelismi

 Per una giustizia che lotta  contro corruzione  e clientelismi  QUO-081
08 aprile 2022

L’esigenza di «potare i rami secchi senza però amputare l’albero della giustizia, per contrastare lotte di potere, clientelismi, varie forme di corruzione, negligenza e ingiuste posizioni di rendita» è stata rilanciata da Papa Francesco nel discorso ai membri del Consiglio superiore della magistratura italiana, incontrati stamane nell’Aula Paolo vi . Il Pontefice ha raccomandato «credibilità della testimonianza, amore per la giustizia, autorevolezza, indipendenza dagli altri poteri costituiti e un leale pluralismo di posizioni» come «antidoti per non far prevalere le influenze politiche, le inefficienze e le varie disonestà».

In proposito ha citato parole del beato Rosario Livatino, il magistrato siciliano elevato agli onori degli altari il 9 maggio dell’anno scorso: «Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili». Infine ha sottolineato che «la giustizia deve sempre accompagnare la ricerca della pace, la quale presuppone verità e libertà».

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