Aime e de Giorgio sulla tormentata storia della regione del Sahel

Una cicatrice sull’Africa

 Una cicatrice sull’Africa  QUO-079
06 aprile 2022
Il Sahel. Una lunga fascia a sud del Sahara che si estende per più di ottomila chilometri, dall’Oceano Atlantico all’Africa orientale, comprendendo Paesi quali il Senegal, la Mauritania, il Mali, il Niger, il Burkina Faso, il Ciad, il Sudan e l’Eritrea. Un territorio di frontiera tra i più degradati del pianeta, eppure ricchissimo di risorse naturali ancora in larga parte inesplorate: dall’uranio all’oro, dal petrolio al nickel, dal gas alla bauxite. Una regione di per sé instabile dal punto di vista ecologico, perché storicamente esposta a ciclici periodi di siccità, che è oggi devastata dagli effetti dei cambiamenti climatici, determinati anche dall’azione antropica: desertificazione, scomparsa di specie animali e vegetali, impoverimento dei bacini d’acqua, come nel caso del lago Ciad, che ha ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati