La preghiera nel video mensile del Papa

Un buon servizio sanitario è una priorità

 Un buon servizio sanitario  è una priorità  QUO-079
06 aprile 2022

È con il riconoscimento dell’instancabile e delicato lavoro di tanti medici, infermieri, sacerdoti, consacrati e volontari impegnati negli ospedali che Francesco invita a pregare «per il personale sanitario». È l’intenzione per il mese di aprile, contenuta nel video diffuso ieri pomeriggio, martedì 5 aprile, dalla Rete mondiale di preghiera del Papa.

La pandemia da covid-19 attraversa tutte le scene del filmato, sottolineando la dedizione assoluta del personale sanitario in questi ultimi due anni. Da sola però non può bastare per garantire un’adeguata assistenza a tutti, come chiede il Pontefice lanciando un appello affinché «l’impegno del personale sanitario nell’assistenza alle persone malate e agli anziani, soprattutto nei Paesi più poveri, sia sostenuto dai governi e dalle comunità locali».

Scorrono immagini di ordinario e straordinario lavoro di medici, infermieri, ausiliari, volontari che assistono sofferenti. Senza dimenticare i sacerdoti e le religiose e i religiosi che rischiano ogni giorno la vita per assicurare una presenza caritatevole e fraterna nelle corsie dei nosocomi. Il Papa riconosce questa donazione quotidiana: «La pandemia ci ha mostrato la dedizione e la generosità del personale sanitario: volontari, lavoratori e lavoratrici della sanità, sacerdoti, religiosi, religiose». Tuttavia, aggiunge, «questa pandemia ha anche messo in evidenza il fatto che non tutti hanno accesso a un buon sistema sanitario pubblico». Da qui, il richiamo alla responsabilità in particolare di chi ha in mano le redini del potere, visto che — denuncia Francesco — «i Paesi più poveri, i Paesi più vulnerabili, non possono accedere alle cure necessarie per affrontare tante malattie che continuano ad affliggerli».

Il Papa individua anche le cause di tali diseguaglianze: «Molte volte — spiega — questo è dovuto a una cattiva amministrazione delle risorse e alla mancanza di un impegno politico serio». Perciò chiede ai governi di tutte le nazioni del mondo «di non dimenticare che un buon servizio sanitario, accessibile a tutti, è una priorità».

Nel video si vedono infermieri e medici che con le mascherine di protezione si recano a domicilio per visitare persone povere ed emarginate che nelle loro misere abitazioni stanno vivendo nella solitudine la loro malattia. Le immagini raccontano l’impegno degli operatori sanitari nei vari progetti in giro per il mondo. In particolare, ritraggono alcuni momenti della campagna «Prima le mamme e i bambini» di Medici con l’Africa-Cuamm, e del progetto di Avsi in Uganda per portare in mototaxi le donne incinte all’ospedale. Ma anche l’attività nei vari Paesi dell’ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, dei camilliani e delle camilliane e dei volontari della Comunità missionaria di Villaregia.

Nel video si nota anche la carenza di strutture sanitarie adeguate per affrontare non solo l’emergenza, ma anche l’ordinaria richiesta di cure e assistenza. È il divario tra bisogni della popolazione e carenze strutturali del servizio sanitario, soprattutto in Paesi dell’Africa, dell’America del sud e dell’Asia. «Voglio anche ricordare — aggiunge il Papa — che il servizio sanitario non è soltanto un’organizzazione, ma comprende gli uomini e le donne che dedicano la propria vita a prendersi cura della salute dell’altro, e che durante questa pandemia hanno dato la vita per aiutare tanti malati a guarire».

Diffuso attraverso il sito www.thepopevideo.org, il filmato tradotto in 23 lingue è stato creato e prodotto dalla Rete mondiale di preghiera in collaborazione con l’agenzia La Machi e il Dicastero per la Comunicazione.