Il racconto

L’ulivo fatto con il pane

 L’ulivo fatto con il pane  QUO-079
06 aprile 2022

Un ulivo fatto di pane. Due simboli così forti, diretti e popolari da non richiedere “spiegazioni”. L’ulivo, il segno della pace. Il pane, il segno della comunità.

Ecco il dirompente messaggio del progetto «Pane in piazza»: 30o fornai italiani daranno vita a maggio, per dieci giorni, in piazza Duomo a Milano a una straordinaria iniziativa di solidarietà in favore delle missioni dei frati cappuccini. In particolare attraverso il vescovo Angelo Pagano, vicario apostolico di Harar in Etiopia. Lo spiega il presidente Cesare Marinoni: con queste iniziative di popolo — con il pane «cotto e mangiato» insieme, anche per creare comunità — sono stati aperti un panificio — battezzato “St. Augustin” e affidato a Tewodoros e Abiye, due giovani che hanno imparato l’arte in Italia — e una scuola.

E a Francesco stamani hanno, appunto, donato un ulivo, fatto con il pane, dal fornaio bresciano Maurizio Sarioli. Con le molliche ha realizzato braccia tese per invocare la pace. E anche, simbolicamente, una colomba dai tratti affaticati per i chilometri che deve percorrere e per i proiettili che deve evitare.

«Dallo scorso mese di dicembre nel firmamento sportivo della città eterna brilla una nuova stella: la Roma calcio amputati». E non è la solita, trita, retorica calcistica. A parlare è Arturo Mariani, 29 anni, che fin dalla nascita ha dovuto «affrontare la vita di petto, con grande determinazione, con uno straordinario pensiero positivo, con fede e fiducia in me stesso, ma soprattutto con una sola gamba».

Stamani — in occasione della Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace — Arturo ha accompagnato la sua squadra, «la prima della capitale ad annoverare tra le sue fila ragazzi, giovani e adulti amputati, con malformazioni o agenesie di arti».

«Per realizzare quel sogno “impossibile” di giocare a calcio vestendo la maglia e i colori della Roma, Mariani ha coinvolto nel suo progetto familiari — a cominciare da suo padre Stefano, da sempre primo tifoso e sostenitore e presidente dell’associazione —, professionisti del mondo dello sport, operatori del terzo settore e modelli positivi «che hanno saputo trasformare la disabilità in concetto vincente».

A incontrare il Papa stamani c’erano anche il vicepresidente Simone Perrotta (campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006), il direttore sportivo Luca Zavatti e il consigliere Matteo Cavagnini (campione di basket in carrozzina).

La Roma calcio amputati ha iniziato con due sconfitte la sua avventura nel campionato italiano organizzato dalla Federazioni italiana sport paralimpici e sperimentali (Fispes).

E di Roma sono anche i 40 rappresentanti dei 250 operatori sanitari — precisamente dall’Istituto clinico Casal Palocco e dal Tiberia Hospital — che, fin dal primo giorno della pandemia, stanno lottando contro il Covid-19. «Puntando sulla prossimità, sull’attenzione alle persone, soprattutto le più fragili e le più sole, anche con gesti semplici come il dono di un pacco di biscotti o di uno shampoo». La raccontano così stamani, in Aula Paolo vi , medici, infermieri, dirigenti, personale ausiliario e anche gli addetti alle pulizie il cui ruolo, spesso dimenticato, è stato fondamentale soprattutto nei momenti più critici della pandemia.

Durate l’udienza, Francesco ha voluto personalmente ringraziare i 35 componenti dell’orchestra federale di polizia di Hannover per il loro saluto in musica. Sono venuti nell’ambito del pellegrinaggio di oltre 200 poliziotti tedeschi, guidato dal vescovo Wolfgang Bischof, ausiliare di München und Freising, con il presidente Dieter Romann.

Il Pontefice ha inoltre benedetto la reliquia di san Francesco di Paola che domenica sarà accolta, alle ore 18, nella cattedrale di Caltagirone la cui gente è particolarmente devota al fondatore dell’ordine dei minimi. Dopo la Messa, la reliquia sarà portata processionalmente nella chiesa dedicata al santo nella città siciliana per la veglia di preghiera, e rimarrà esposta alla venerazione dei fedeli per tutta la settimana santa.

di Giampaolo Mattei